Sanitari in Fvg, la Uil denuncia carenza di personale: "Ancora nessuna assunzione"
UIL FPL è a segnalare la preoccupante situazione in cui versano le aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia. Lo ribadiamo, mancano i numeri delle professioni sanitarie. Le poche assunzioni effettuate in questi ultimi mesi non coprono nemmeno il turn-over del personale. Servono professionisti per:
1. abbattere le liste d’attesa createsi dopo il periodo Pandemico per far ciò è assolutamente necessarie nuovo personale per prevenire e per curare patologie oncologiche e croniche da cui potrebbero derivare nuove elevate mortalità.
2. prevedere un numero adeguato di operatori per far fronte ad una eventuale ondata epidemica formando per tempi il personale necessario a far fronte alle emergenze.
3. assumere il personale per sostituire l’attuale che finora ha portato avanti tamponi e vaccini con orari extra ormai stanco e allo stremo. A giugno Arcs ha decretato la graduatoria del concorso regionale per infermieri.
A distanza ormai di mesi dal termine del concorso, le aziende preposte all’assunzione di personale, dalla graduatoria dei vincitori, non hanno ancora assunto nessuno. Ci risulta incomprensibile il motivo per cui, in un frangente storico come quello attuale (in cui alla carenza di infermieri fra le corsie si somma una vera e propria insufficienza di personale formato), i rispettivi direttori delle aziende regionali rimandino ulteriormente le assunzioni, favorendo così la fuga dei vincitori di concorso verso altre regioni. Chiediamo con decisione, per questa intollerabile mancanza una presa di responsabilità da parte degli attori principali nella vicenda, i vertici regionali intervengono al più presto al fine di sbloccare la situazione. Occorre fare strategia regionale affinché vi siano dei professionisti che permangono nelle aziende sanitarie. In questi ultimi anni si è registrato infatti un elevatissimo turn-over di personale soprattutto infermieristico che transita nelle nostre aziende pubbliche per poi vincere concorsi per avvicinarsi a casa o per lavorare nel privato; questo non consente una stabilità e una formazione professionale adeguata per creare competenze e far fronte alle esigenze delle unità operative e dei servizi che richiedono elevate prestazioni di carattere sanitario. Le università pertanto devono aumentare i numeri così come lo sta facendo il vicino Veneto; prendiamolo come esempio e chiediamo all’assessore regionale una decisa presa di posizione.
Il Segretario Organizzativo UIL FPL FVG Stefano Bressan