Sanità, undici milioni di italiani senza cure: l'Italia si prenda cura dei sui cittadini!
Le contromosse di Matteo Renzi al brutto avvertimento arrivato dalle urne sono nel tipico stile della vecchia politica. Commissariato il Pd a Napoli, probabile rimpasto della segreteria dem per recuperare un po' di consensi a sinistra, sconfessione dell'alleanza con Verdini, derubricata a intesa parlamentare (come se i parlamentari fossero rappresentanti di se stessi e non degli elettori). Nessuna mossa, invece, su quella che oggi i cittadini sentono essere la vera politica, e cioè i servizi pubblici, l'oppressione delle tasse, la sicurezza e la sanità negata. Renzi e compagni si azzuffano con i Cinque Stelle, tirando pure questi ultimi nello sterile giochino di chi ha preso più o meno voti, e intanto la vita degli italiani resta la stessa, con i problemi che aumentano e le persone che soffrono. Ma soffrono davvero, perché undici milioni di cittadini non riescono più a curarsi. Tra liste d'attesa folli e ticket sanitari che costano più delle prestazioni cliniche, ci siamo giocati il diritto alla salute. Così si finisce per rinviare il dentista, rinunciare agli esami clinici e persino posticipare gli interventi chirurgici. Col risultato quasi sempre di aggravare le patologie. Ma crisi o non crisi, c'è da domandarsi cosa ha fatto la Lorenzin quando insieme alle Regioni si sono tagliati gli ultimi dieci (10!) miliardi di euro alla sanità pubblica. Il discorso dei fichi secchi in quella circostanza non s'è sentito e oggi sa di ipocrisia meravigliarsi per i dati drammatici messi insieme dal Censis. In un Paese che invecchia, che ha ospedali più simili a lazzaretti, dove è ancora ritenuto normale che i giovani medici e gli universitari siano sfruttati per due soldi mentre i signori manager incassano stipendi stratosferici (al netto delle bustarelle), la sanità è uno dei settori che in assoluto resta più al riparo da rottamazioni e significative riforme di sistema. Il taglio della spesa pubblica e l'approccio (peraltro lento) ai costi standard non possono essere le uniche leve per sollevare un mondo con il quale tutti in un modo o nell'altro abbiamo a che fare. Così il risultato di questa politica è una fatale percezione di inefficienza. Oggi, proprio nell'epoca in cui si vendono meno i giornali, grazie al web i cittadini sono enormemente più informati. Una conoscenza che permette di capire bene come la sanità sia più che mai terreno di scambio tra politica e affari. Liste d'attesa e ospedali lazzaretti hanno una sola conseguenza: la fuga di chi può verso il privato - dove infatti alla faccia della crisi aumenta il volume d'affari Una politica che - vista così - è più facile capire perchè sulla sanità faccia pochissimo mentre tutto va a rotoli.
Claudio Visintin