Nell’Ottocento la Scala dei Giganti, che tutti i triestini conoscono, non c’era. Anzi, non c’era proprio alcun modo per salire verso il castello di San Giusto direttamente da quella che oggi è piazza Goldoni, ma che al tempo non si chiamava così. La storia della Scala dei Giganti ci riporta indietro nel tempo, facendoci immaginare una Trieste che cominciava man mano a trasformarsi nella città dei giorni nostri
A metà Ottocento i Serravallo iniziano la produzione della ferrochina. Un po' di aneddoti nel video realizzato per raccontare le vicende di un luogo della città, tanto iconico quanto storico
Su per il colle di San Giusto, appena più in alto dell’arco di Riccardo e dietro alla chiesa di Santa Maria Maggiore, troviamo due strette vie dai nomi peculiari. Via della Bora è infatti una via imprescindibile per una città come Trieste. Seppure un po’ nascosta può valere la pena passarci, per verificare se il nome regga la prova dei fatti, soprattutto nei giorni di vento. Proprio accanto c’è invece Via dei Colombi che nasconde un simpatico aneddoto
La cattedrale di San Giusto racchiude varie piccole storie curiose che possono rendere la visita più interessante o dare una ragione per riscoprire l’edificio. Sia all’esterno che all’interno della chiesa, infatti, è possibile notare piccoli dettagli che di solito sfuggono alla vista, ma che ci raccontano qualcosa in più sulla chiesa del patrono triestino. Dall’epoca romana ai Templari medievali, passando per i vescovi del XIV secolo fino ad arrivare all'Arciduca asburgico Massimiliano. L’edificio porta le tracce delle varie epoche vissute da Trieste e anche dell’origine della cattedrale, nata nel Trecento dall’unione di due edifici sacri che sorgevano sul colle di San Giusto.
Sulle facciate dei palazzi storici di Trieste è ancora possibile riconoscere le cosiddette “edicole”, in dialetto chiamate anche “jazére” o “sburti”. Si tratta di una sporgenza della finestra che un tempo rispondeva a varie necessità
A pochi minuti dal centro città, ai piedi del quartiere di san Giacomo, possiamo trovare una curiosità poco conosciuta di Trieste. A fare da angolo tra via del Bosco e via Enrico Toti c’è la casa più stretta di Trieste. Si tratta di una casa di comune abitazione dove ha persino vissuto e lavorato un calzolaio