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A piedi lungo la rotta dei migranti, quando la sospensione di Schengen è un bluff

Tre giorni di cammino, dalla Croazia all'Italia, oltrepassando le frontiere nei boschi o lungo la ferrovia Istriana. Una infinita scia di stracci e di ricoveri dove i migranti si nascondono dalle polizie dei tre paesi. Il reportage video che denuncia l'assenza di controlli e la possibilità, in barba agli annunci dei governi, di valicare i confini senza alcuna difficoltà

La sospensione dell'accordo di Schengen e la conseguente chiusura delle frontiere tra Slovenia e Italia sono un bluff. I controlli ai valichi minori non esistono e i migranti che provengono dalla rotta balcanica sanno che per arrivare a Trieste è sufficiente camminare – come fanno da sempre – nei boschi alle spalle della città. Ho percorso a piedi i 70 chilometri che separano la Croazia dal nostro Paese, nella zona dell’Istria nordorientale. Di polizia e guardie di frontiere a presidiare i confini neanche l’ombra. La chiusura delle frontiere, decisa dal governo italiano dopo l’attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre, è una messinscena che si manifesta solamente quando si oltrepassano i valichi principali. Il video, realizzato da Nicolò Giraldi, con il montaggio di Martina Bearzi. Continua a leggere il reportage qui

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