Centinaia fuori dalla Risiera, la Cgil: "Tra le peggiori pagine di storia, le istituzioni spieghino"
Il sindacato ha diffuso un comunicato congiunto con l'Anpi dopo i fatti di questa mattina: "Grave affronto alla cittadinanza che ha osservato la privazione del diritto di partecipazione". Moltissimi lasciati fuori dal luogo della cerimonia per ragioni di sicurezza
TRIESTE - "Una tra le peggiori pagine della storia delle celebrazioni del 25 aprile a Trieste" e "un grave affronto alla cittadinanza che ha osservato la privazione del diritto di partecipazione". Va giù duro il comunicato congiunto diffuso dalla Cgil e dall'Anpi per condannare la situazione venutasi a creare dentro e fuori la Risiera di San Sabba, in occasione dell'annuale cerimonia per la Festa della Liberazione. "Gli stravolgimenti organizzativi applicati alla cerimonia, cioè la collocazione dei gonfaloni e delle autorità in altra postazione rispetto a quella tradizionale, e la presenza di un cordone che di fatto tagliava a metà il piazzale creando congestionamento in entrata e spazi deserti al centro" sono tra le ragioni per le quali il sindacato e i l'associazione di partigiani hanno puntato il dito contro l'organizzazione.
La cronaca della giornata
"Le istituzioni spieghino"
Una manifestazione che ha avuto due facce: una dentro al monumento, l'altra all'esterno. "L’inquietante presenza di agenti in tenuta antisommossa - continua la nota - ha impedito ingiustamente a centinaia di cittadine e cittadini pacifici e tranquilli di poter presenziare alla commemorazione, relegandoli nel corridoio d’entrata e fuori dalla risiera. Tutto questo senza informarne preventivamente il comitato organizzatore. E qualora così si fosse fatto, Cgil e Anpi mai avrebbero acconsentito a questa organizzazione. La festa della liberazione dal nazifascismo non è di proprietà né delle istituzioni locali né dei preposti all’ordine pubblico. Il 25 aprile è la festa di tutte le cittadine e cittadini che con la loro presenza testimoniano la memoria collettiva, la forza dell’antifascismo e la loro forte adesione ai principi democratici della nostra Costituzione". La Cgil chiede infine che la gestione della pubblica sicurezza andata in scena oggi 25 aprile venga spiegata dalle istituzioni locali.