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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Piazza della Libertà

Aggressione all’agente della Polfer, Siulp: “Siamo diventati carne da macello”

Giovedi 16 settembre l’agente della Polizia Ferroviaria è stato attaccato con un coltello e ha riportato una ferita al collo. Il segretario Maniago: “Situazione dovuta a mancato turnover e pochi investimenti sul personale”

"Il SIULP esprime la massima solidarietà e vicinanza al Collega aggredito all’arma bianca negli Uffici della Polizia Ferroviaria, senza alcun motivo se non quello di indossare una divisa e perciò stesso di essere bersaglio riconoscibile su cui scaricare la propria rabbia, la propria aggressività, la propria follia". Lo dichiara Fabrizio Maniago del Siulp, dopo l'aggressione ai danni di un agente della Polfer nella giornata di giovedì 16 settembre. In questa occasione un uomo avrebbe dichiarato di voler sporgere una denuncia, e una volta entrato negli uffici della Polizia Ferroviaria avrebbe estratto un coltello e ferito al collo l'agente, anche se in maniera non grave. 

"Ecco la tranquilla città di Trieste - spiega l'esponente del sindacato - , ecco le scelte dettate dalla mancanza del turn over, degli investimenti sulla tecnologia a scapito del fattore umano. Ecco cosa siamo diventati, carne da macello, carne da cannone. Ennesima dimostrazione del fallimento delle politiche sulla safety e sulla security di questa città. Siamo passati dall’era del Questore Padulano che organizzava mostre e concerti nel famedio della Questura a continue aggressioni, risse, sparatorie, accoltellamenti in strada, dentro casa nostra"

Secondo Maniago "I violenti sanno che prima di andare in galera e rimanerci, al fine di riflettere su quanto commesso, devono fare una strage, diversamente il carcere per loro ha le porte girevoli anzi, è talmente sovraffollato che per evitare le sanzioni originate dalla sentenza torreggiani non ci entra più nessuno “ar gabbio”.

"Le statistiche - ancora il segretario regionale del Siulp - pullulano di aggressioni nei confronti delle forze dell’ordine e di tutte le helping profession, ma allora perché non riusciamo a cambiare rotta? Cui prodest? Al Collega i nostri migliori auguri di pronta guarigione. A chi ci ha gettato in questo baratro, il peso di un ennesima sconfitta che poteva finire in tragedia, a chi deve pensare al futuro della nostra società e della civile convivenza il compito di ripensare molto a quanto succede quotidianamente e di porvi rimedio prima che la gente si stufi e ritorni il far west".

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