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L'arresto come nei film / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Piazza della Borsa

Fugge al controllo della polizia in borghese ma viene circondato: l'arresto è da film

L'episodio è avvenuto in piazza della Borsa nella mattinata di mercoledì 6 marzo. Un giovane di nazionalità tunisina è stato fermato in piazza Unità per un controllo. Da lì la fuga, conclusasi circa duecento metri dopo, all'altezza del varco della Portizza. La piazza "circondata" da personale della Mobile in borghese. L'uomo, accusato di maltrattamenti in famiglia avvenuti a Muggia, è stato prima condotto al Cpr di Gradisca d'Isonzo, poi in carcere a Gorizia

TRIESTE - Chi l'ha vista l'ha descritta come una scena da film, con un inseguimento in pieno centro tra anziani, turisti e agenti di polizia in borghese ai quattro lati della piazza. Nella mattinata di mercoledì 6 marzo la Squadra mobile della questura di Trieste ha arrestato un ventenne di nazionalità tunisina accusato di maltrattamenti in famiglia. L'arresto, particolarmente scenico e al quale hanno assistito molte persone, è andato in scena in piazza della Borsa poco prima delle 11. Il giovane straniero si trovava in piazza Unità quando è stato fermato per un controllo da un agente in borghese. Dopo l'alt, l'uomo è fuggito dandosela a gambe in direzione di corso Italia. "Polizia, fermatelo" questo l'ordine impartito dall'agente che si è lanciato nell'inseguimento.  

La scena da film

Nei pressi del varco della portizza è stato prima raggiunto dall'ombrellata di una signora, poi dal tentativo di sgambetto, andato a vuoto, da parte di un passante. Subito dopo gli è piombato addosso un agente della Mobile che l'ha bloccato, tra gli sguardi attoniti delle persone che si trovavano in piazza in quel momento. Dopo il fermo, a cui hanno partecipato anche gli altri poliziotti presenti sulla scena, è stato arrestato e portato in questura. Da lì, dopo le perquisizioni e i controlli di rito, l'uomo è stato condotto al Centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo e, dopo l'esecuzione della misura cautelare in carcere (emessa ieri 7 marzo), tradotto nella casa circondariale del capoluogo isontino. Gli episodi contestati erano avvenuti a Muggia nei giorni immediatamente precedenti all'arresto. 

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