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Controlli ai confini, Siulp: "Scelta inutile e dispendiosa"

La Segreteria Provinciale Siulp: "La sospensione del trattato di Schengen con la Slovenia rappresenta l’ammissione del totale fallimento italiano in politica estera"

TRIESTE - "La sospensione del trattato di Schengen con la Slovenia rappresenta l’ammissione del totale fallimento italiano in politica estera. Ma c’è di più, il provvedimento parte con finalità poco chiare e non è destinato ad incidere nemmeno marginalmente sul flusso della rotta balcanica, rappresentando solo un inutile aggravio per i già esigui organici delle forze dell’ordine che verranno distolte di altri compiti istituzionali". Lo ha dichiarato la Segreteria Provinciale Siulp in una nota stampa, commentando la decisione del Governo italiano di reintrodurre i controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia in base all'articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen.

"Ci hanno raccontato che il contrasto ai flussi migratori sarebbe stato fatto attraverso droni e foto trappole da installare nei boschi - si legge nella nota -; oggi scopriamo che basta bloccare il traffico sulle arterie stradali. Tutto ciò distoglierà inevitabilmente l’attenzione da ciò che genera la vera minaccia per la nostra sicurezza: la cattiva integrazione". "I terroristi che attaccano le nostre città non sono quelli che approdano a Lampedusa pochi giorni prima o che percorrono l’estenuante rotta balcanica: sono i figli di questa Europa che accoglie ma non integra, destinati ad una marginalizzazione che li rende prede ideali dell’integralismo religioso. Il Siulp - conclude la nota - è fermamente contrario a questo provvedimento che nasce come misura intrisa di ideologia ma risulta priva di finalità tangibili".

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