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Ripristino controlli al confine, Ics: "Scelta estrema, motivi inadeguati"

Il Consorzio Italiano di Solidarietà spiega che "in base al Codice Frontiere Schengen la reintroduzione dei controlli può avvenire solo se "il rischio di attentati o minacce terroristiche è concreto e specifico. Tra le motivazioni anche il presunto problema dell’arrivo in tutto il FVG di un modestissimo numero di rifugiati (circa 1.500 persone al mese nel corso del 2023). Non ci può essere limitazione del diritto d'asilo"

TRIESTE - "Le motivazioni fornite dal Governo italiano per giustificare la decisione di ripristinare i controlli di frontiera con la Slovenia appaiono del tutto vaghe e inadeguate". Lo dichiara l'Ics in una nota, dopo la recente decisione governativa. "in particolare - specifica l'Ics -, l’inserimento, nelle motivazioni, dell’esistenza di presunto problema dell’arrivo in tutto il Fvg di un modestissimo numero di rifugiati (circa 1.500 persone al mese nel corso del 2023), in assoluta prevalenza provenienti dall’Afghanistan, risulta risibile e del tutto privo di alcuna connessione logico-giuridica con i criteri richiesti dal Codice Schengen per legittimare una scelta così estrema quale il ripristino dei confini interni".

Reintrodurre i controlli in base al Codice Frontiere Schengen, spiega Ics, può avvenire “solo come misura di extrema ratio (...) in caso di minaccia grave per l'ordine pubblico o la sicurezza interna di uno Stato membro” e "il rischio di attentati o minacce terroristiche deve essere concreto e specifico"

Ics ricorda poi che "il ripristino dei controlli di frontiera non può comportare alcuna compressione o limitazione del diritto d’asilo" e che "anche durante il periodo di temporaneo ripristino dei controlli di frontiera" rimane "l’obbligo da parte della polizia, di recepire le domande di asilo degli stranieri che intendono farlo e di ammettere gli stessi al territorio per l’espletamento delle procedure previste dalla legge"

I Consorzio italiano di Solidarietà ritiene inoltre "non infondato il sospetto che la decisione del ripristino dei controlli di frontiera" rappresenti "uno stratagemma, attraverso le quasi già annunciate proroghe della misura, per riproporre gravissime condotte illegali al confine italo-sloveno tramite respingimenti di richiedenti asilo che sono tassativamente vietati dal diritto internazionale ed europeo", e questo "potrebbe degenerare in uno scenario di respingimenti collettivi a catena, radicalmente vietati dal diritto internazionale, in ragione della decisione assunta dalla Slovenia a seguito della decisione italiana di ripristinare a sua volta i controlli di frontiera con la Croazia e l’Ungheria. ICS attuerà nei prossimi giorni uno stretto monitoraggio sull’evoluzione della situazione".

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