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Cronaca

Il Pd "tuona" contro i furbetti del bonus Inps, Shaurli: "Figuraccia colossale"

Il segretario regionale dei dem prende posizione sul "caso" mediatico che ha investito l'Italia negli ultimi giorni: "Smettiamola con il 'mi servivano', perché sbaglierò ma non riesco a credere che 600 euro abbiano salvato l’azienda o il bilancio familiare di un onorevole o di un consigliere regionale"

"Una colossale figuraccia, se la politica deve dare l’esempio".Cristiano Shaurli, segretario regionale del Partito democratico non usa mezzi termini per commentare i casi di parlamentari e consiglieri regionali che hanno chiesto all'Inps di accedere al bonus da 600 euro. Secondo il dem va distinto l'impegno amministrativo di "sindaci, assessori e consiglieri dei piccoli Comuni" da quello invece dei "parlamentari, assessori e consiglieri regionali che fanno della politica la loro professione". 

Gli altri casi in Regione

Dopo l'emersione dei casi che hanno coinvolto il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia (al momento si registrano le ammissioni da parte di Franco Mattiussi di Forza Italia e Tiziano Centis dei Cittadini ndr), Shaurli "stuzzica" il ricorso ai fondi da parte della classe dirigente. "Abbiamo stipendi importanti pagati dalla gente - spiega - e dovremmo sentirci fortunati oltre che orgogliosi". Per il segretario regionale dei dem rimane un "però grande come una casa". 

"Nascondersi dietro il 'la legge lo permette'"

"Per cinque anni il Parlamento e il Consiglio regionale sono la tua professione. Siamo pagati, e bene, per fare questo in maniera esclusiva e se si vuole totalizzante. Non capire questa differenza, nascondersi dietro 'la legge lo permette' o 'anche io ho conti da pagare' non fa che alimentare populismo e antipolitica, fa dimenticare l’abolizione dei vitalizi e il taglio degli stipendi in questa Regione, alimenta il discredito anche verso chi nulla c'entra come i consiglieri comunali".

Mattiussi (Forza Italia) è il primo consigliere ad aver ammesso di aver ottenuto il bonus

Centis (Cittadini) segue a ruota il collega forzista 

"Non riesco a credere che 600 euro abbiano salvato l'azienda"

Shaurli infine punta il dito contro chi sostiene che la legge sia stata "scritta male". "Chi dovrebbe saperla leggere e interpretare bene se non noi? Chi dovrebbe segnalare e chiedere una modifica prima di prendere i soldi se non noi? Smettiamola anche con le critiche di parte, perché erano Salvini e la Meloni che volevano 1000 euro sul conto corrente di tutti, senza distinzioni. Smettiamola con il 'mi servivano', perché sbaglierò ma non riesco a credere che 600 euro abbiano salvato l’azienda o il bilancio familiare di un onorevole o di un consigliere regionale". 

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