Sesso con una tredicenne dopo averla adescata, condannato a nove anni di carcere
Era agli arresti domiciliari. Sabato 23 novembre invece, divenuta definitiva la sentenza di condanna è stato emesso ordine di esecuzione per la carcerazione dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Trieste
E' tornato in carcere sabato 23 novembre il cittadino italiano di 37 anni condannato in via definitiva dalla Corte d'Appello di Trieste a nove anni di carcere per "aver adescato nel 2016 una minore di 13 anni con cui ha consumato rapporti sessuali". La vicenda, conclusasi due giorni fa con la reclusione dell'uomo nella Casa circondariale del Coroneo, aveva avuto inizio nell'estate del 2016 quando la madre della tredicenne aveva sporto denuncia in seguito alla sua scomparsa.
L'inizio della vicenda
La ragazzina era stata vista "alla fermata del bus mano nella mano con un adulto". Dal portafogli della madre "erano anche spariti il bancomat e la carta di credito". La Squadra Mobile del capoluogo del Friuli Venezia Giulia aveva quindi dato il la ai primi accertamenti dai quali emergeva l'ipotesi di una relazione della minorenne con l'uomo. "Dal telefonino della minore scomparsa, lasciato a casa prima di andare via, venivano estratti degli inequivocabili messaggi dai quali si evinceva chiaramente come l’uomo avesse compiuto degli atti sessuali con la giovane" così nella nota.
Il rintraccio in Friuli
Prima del rintraccio dell'uomo e della minore, avvenuto il 20 luglio di tre anni fa in una località imprecisata in Friuli, entrambi erano stati visti all'interno di un pronto soccorso di un comune della regione. "Dopo alcuni giorni di ricerche e di incessanti indagini la ragazza e l’uomo venivano rintracciati" in Friuli da una Volante. La giovane era stata riconsegnata alla famiglia. Il giovane "veniva indagato in stato di libertà per i reati di adescamento di minore e atti sessuali con minore di anni 14".
Il ruolo dei testimoni e gli arresti domiciliari
Circa due mesi dopo e successivamente all'ascolto di "alcuni testimoni", le varie risultanze investigative riuscivano a comprovare i presunti reati. La Squadra Mobile di Trieste aveva quindi dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Trieste, "associando l’indagato alla locale Casa Circondariale e, successivamente, agli arresti domiciliari". Infine la condanna e il carcere, dove il 37enne dovrà scontare una pena di nove anni.
