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Il commento

"Non esiste un giardino dove si possa aver paura in quanto zona di spaccio"

Le parole sono del comandante della polizia locale del Comune di Trieste, Walter Milocchi, intervenuto questa mattina in occasione della presentazione del nuovo distretto di via Revoltella. "C'è bisogno di radicamento sul territorio, ma la nostra presenza evita che si creino situazioni di degrado"

TRIESTE - "Non esiste un giardino dove si possa aver paura in quanto zona di spaccio di sostanze stupefacenti, ma c'è bisogno di un radicamento sul territorio e per questo motivo più risorse ci sono e meglio è". Il commento è quello di Walter Milocchi, comandante della polizia locale del Comune di Trieste, intervenuto questa mattina alla conferenza stampa di presentazione del nuovo distretto di via Revoltella. Le parole vanno in direzione dell'analisi sul cambiamento subito dalla città negli ultimi anni. Alcune aree verdi - come ad esempio il giardino pubblico de Tommasini di via Giulia, ma anche giardino Basevi di via San Giacomo in monte - nell'ultimo periodo sono state teatro di significativi episodi di cronaca.

Gli ultimi fatti di cronaca

Le plurime denunce di atti osceni tra il giardino e i bagni pubblici (l'ultima risale al 4 marzo scorso, per cui sono stati denunciati un cittadino di nazionalità serba e uno di origini romene), ma anche il sequestro di poco meno di un etto di hashish ai danni di quattro minorenni di nazionalità italiana, si aggiungono alle reazioni dell'opinione pubblica sulla questione della sicurezza. "L'evoluzione - ha sottolineato Milocchi - non è una prerogativa triestina, ma anche di altre grandi città. L'intendimento è sempre quello di evitare che si creino situazioni di degrado ed è proprio grazie ai controlli quotidiani nei giardini pubblici (effettuati anche da personale in borghese, sia del nucleo di polizia giudiziaria che interventi speciali) che possiamo arginarle sul nascere". 

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