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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Caso Trajkovic: procura e difesa ricorrono in appello

Lo confermano gli avvocati di parte civile e di Ali Kashim, il 22enne condannato a 23 anni di carcere per aver ucciso il giovane Robert. La difesa contesta i futili e abbietti motivi

TRIESTE - Sia la procura generale di Trieste che la difesa depositano il ricorso in appello dopo la sentenza che ha condannato Ali Kashim a 23 anni di reclusione per l'omicidio di Robert Trajkovic. Il delitto era stato commesso per motivi di gelosia nei confronti di una ragazza contesa tra i due, l'ex fidanzata di Kashim, che in quel periodo frequentava la giovane vittima.

Come dichiarato dall'avvocato di parte civile Gabriella Frezza, che assiste i genitori di Robert, "abbiamo sollecitato la Procura generale, che ha presentato ricorso". Anche i legali del condannato, Antonio Cattarini e Mariapia Maier, hanno impugnato la sentenza chiedendo una pena inferiore e si oppongono all'unica aggravante riconosciuta, quella dei futili e abbietti motivi. "Abbiamo ritenuto che la questione della presenza dei futili motivi in questa vicenda debba essere rivalutata dalla Corte d'Assise d'appello  - dichiara l'avvocato Cattarini -, alla luce del contesto di crescita e di personalità di Alì Kashim e del contesto della relazione dei primi giorni del 2022. Non si è trattato a nostro parere di un mero sfogo di una personalità aggressiva di Kashim, bensì di una manifestazione di un disagio e di un dolore profondo che affonda le radici nel passato."

Il pregresso

La sentenza, emessa il 30 giugno dalla Corte d'Assise, presieduta dal giudice Enzo Truncellito, aveva concesso le attenuanti generiche e aveva confermato il risarcimento da oltre un milione di euro in tutto per i parenti della giovane vittima. Poco più di un mese dopo Kashim è stato trasferito dal carcere di Trieste a quello di Udine per scelta del provveditorato di Padova del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) del Ministero di Giustizia. Il carcere di Trieste, come è stato confermato dal direttore della casa circondariale Graziano Pujia, non è stato ritenuto adeguato a una pena così alta "per motivi di sicurezza" e "per una volontà di enti superiori". In seguito, in un'intervista a Trieste Prima, Peter e Slavica Trajkovic, genitori di Robert, hanno dichiarato: "Quando Ali ha ucciso Robert non era da solo. C’erano altre persone presenti, che ora sono libere. Abbiamo fiducia nella giustizia e non ci fermeremo, conosciamo persone pronte a testimoniare in tribunale”.

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