Dopo la rinuncia al ricorso e la conferma dei 23 anni di reclusione per Ali Kashim i genitori della vittima accettano la sentenza. La legale Frezza: "non si uccide per supposti sentimenti o per affermare dei principi di possesso sulla ex".
In Corte d'assise d'appello sia la difesa che l'accusa hanno ritirato il ricorso e la condanna di primo grado per Ali Kashim, 23 anni di reclusione, è diventata definitiva. Il padre Peter: "Meritava l'ergastolo, ma almeno non c'è stata riduzione della pena". L'avvocato di parte civile: "Sono soddisfatta"
Lo confermano gli avvocati di parte civile e di Ali Kashim, il 22enne condannato a 23 anni di carcere per aver ucciso il giovane Robert. La difesa contesta i futili e abbietti motivi
Peter e Slavica Trajkovic, in un'intervista rilasciata a TriestePrima, sostengono il fatto che Ali Kashim, il ventunenne condannato ad oltre 20 anni di reclusione, non sarebbe stato da solo al momento dell'omicidio. "Non vogliamo vendetta, ma solo verità e giustizia"
Gli avvocati di parte civile hanno difeso la tesi della premeditazione dichiarandosi "contro le attenuanti, non c'è stato pentimento". La difesa è contraria all'unica aggravante riconosciuta, quella dei futili motivi: "Valutiamo impugnazione. Un ragazzo come Kashim si può recuperare e studiare, lui si è messo a disposizione"
La sentenza è arrivata poco prima delle 14 di oggi 30 giugno. L'accusa aveva chiesto l'ergastolo. La famiglia del giovane Robert fuori dall'aula. "E' una vergogna, la giustizia italiana non funziona". Lo sdegno e la rabbia
Sono stati sentiti oggi in Corte d’Assise i familiari di Robert, il 17enne ucciso nel gennaio del 2022. L’imputato reo confesso, Ali Kashim, di fronte al dolore della famiglia, si è sentito male ed è stato riportato in carcere