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Tentata truffa

Finti carabinieri tentano la truffa, anziana chiama la polizia e li fa arrestare

Due persone originarie di Napoli sono finiti in manette il 9 ottobre dopo aver tentato di truffare un'anziana a Opicina. Foglio di via obbligatorio per quattro anni

TRIESTE - "Buongiorno, sono un maresciallo dei carabinieri, suo figlio ha fatto un incidente, c'è bisogno di 11.500 euro per evitare conseguenze legali". Il tono della telefonata è stato più o meno questo, ma l'altro lato del telefono non si è fatto incantare e ha chiamato immediatamente le forze dell'ordine. Due cittadini italiani originari di Napoli sono stati arrestati nei giorni scorsi dalla Squadra mobile della questura giuliana dopo aver tentato di truffare una anziana triestina di 85 anni. I due, rispettivamente del 1975 e del 1995, sono finiti in manette a Opicina. Il questore di Trieste Pietro Ostuni ha emesso un foglio di via obbligatorio della durata di quattro anni, per far sì che la coppia non possa ripresentarsi sul territorio giuliano. 

Il modus operandi

Una volta partita la telefonata, uno dei due chiede alla signora di poter parlare con il figlio. La signora si accorge che non è suo figlio, da un altro telefono chiama il 112 che fa intervenire immediatamente la polizia. Una volta fermati, i due si sono visti sequestrare i telefoni e l'auto che avevano noleggiato. "A carico dei due soggetti - si legge nella nota - ravvisata pericolosità sociale degli stessi, il questore ha emesso un foglio di via obbligatorio, con il quale si inibisce il ritorno nel Comune di Trieste per la durata di 4 anni". Relativamente alle truffe agli anziani, tali reati hanno subito una recrudescenza. "Gli ultimi raggiri elaborati dai truffatori - conclude la nota - prevedono che questi ultimi si presentano a casa della potenziale vittima fingendo un malore, riuscendo così ad accedere nell’abitazione e ad asportare contanti e gioielli".

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