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La protesta / Barriera Nuova - Città Nuova / Piazza dei Foraggi

Ater, Usb porta la protesta in piazza: "Degrado abitativo, muffe e servizi inaccessibili"

Stamattina la protesta in piazza Foraggi, con alcune testimonianze di inquilini delle case popolari. Martinelli (Usb): "Condizioni di inabitabilità, disabili bloccati al quinto piano senza ascensore, possibili presenze di amianto e scarsa trasparenza sulle spese". Ater replica: "hanno rifiutato proposta di incontro"

Usb porta in piazza la lotta contro il "degrado abitativo negli stabili Ater", parlando di "abusi, illeciti, mancanza di dialogo con un ente Pubblico che è assente nei confronti di inquilini e proprietari degli alloggi" in una "deriva che porta alla criminalizzazione delle fasce più fragili, verso le quali Ater ha un mandato molto preciso di tutela". E' quanto dichiarato da Francesca Martinelli della Federazione del sociale dell'Unione Sindacale di Base, che ha organizzato oggi una manifestazione sotto la sede dell'Ater in piazza Foraggi in collaborazione Legambiente, Fridays for Future, associazione Eposti Amianto, Adesso Trieste, Movimento 5 Stelle, Partito Comunista. Alla manifestazione hanno partecipato un centinaio di persone.

Sono state segnalate, nel corso della protesta, una serie di situazioni disagevoli per inquilini e proprietari degli alloggi Ater, tra cui "persone con disabilità che vivono al quinto piano senza ascensore - ha spiegato Martinelli nel suo intervento -, e da un anno non escono di casa. Hanno chiesto un cambio alloggio, che non è stato concesso" oltre a "case la cui inabitabilità viene certificata da Asugi, e non per mala conduzione ma perché mancano interventi di manutenzione strutturale". Sono stati inoltre citati casi in cui "si pagano 40 euro di affitto e 400 di spese, ma non si sa per cosa, non c'è trasparenza. Inoltre le spese non vengono inserite nell’Isee degli inquilini, che invece di abbassarsi aumenta". Usb critica anche l'accessibilità dei servizi agli utenti, sia inquilini che proprietari, "intrappolati in un inferno burocratico - è stato detto -, che non permette loro di avere i servizi a cui hanno diritto e li rende inaccessibili". 

In diversi alloggi ci sarebbero, in particolare, muffe sulle pareti, ed è stato riferito che "ci sono stati dei questionari in cui si chiedeva agli inquilini quante docce facessero al giorno, per eventualmente riversare sull'inquilino la colpa delle muffe". Oltre a questo, Martinelli ha fatto riferimento a "possibili presenze di amianto, per cui è intervenuta anche l'associazione Esposti Amianto" e i successivi interventi dell'Ater a cui "non è seguito un verbale o un riscontro scritto, non si sa l'esito di questi interventi, solo rassicurazioni al telefono"

Hanno poi preso la parola diversi abitanti delle case Ater tra cui Cristina, un'inquilina degli alloggi popolari nel rione di Campanelle: "Da 21 anni ho problemi con le muffe sulle pareti, è iniziato con una parete della camera da letto, ora tutte e quattro le pareti sono invase dalle muffe e dall'umidità che arriva attraverso le infiltrazioni d'acqua dall'esterno".

"Hanno fatto tre interventi esterni - ha continuato l'inquilina -, che sono per lo più 'rattoppi', infatti non è cambiato niente. Anche l'Asugi ha detto che è pericoloso per la salute, ma mi dicono che non possono fare più niente per me. Ora cosa posso fare? Anche nelle cantine c'è un problema, crollano pezzi di intonaco, un problema comune anche ad altre case di Campanelle e strada di Fiume".

Martinelli spiega che "Ater si rifiuta di avere un dialogo con la nostra organizzazione, anche se più volte abbiamo cercato un incontro", spiega Martinell, fatto che Ater smentisce in una replica, dove dichiara che sarebbe stata la stessa organizzazione sindacale a "rifiutare un incontro proposto per il 6 aprile" (qui la replica ufficiale dell'ente). 

Una nota ufficiale di Usb spiega che "Ater vorrebbe poter interloquire con noi sulla base di tematiche blindate, mentre la nostra organizzazione ha già risposto che il dialogo può essere aperto solo davanti l’evidente volontà di andare ad intervenire subito su questioni di emergenza". "Chiederemo subito un tavolo con la regione - concludono - affinché il dialogo con Ater avvenga solo a fronte di un quadro di vera assunzione di responsabilità politica".

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