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Lunedì, 29 Aprile 2024
Lo studio

Credito alle imprese, Trieste la città dove le banche hanno chiuso di più i rubinetti

I dati provengono da uno studio condotto dalla Cgia di Mestre, nel periodo tra maggio 2022 e lo stesso mese dell'anno in corso. Le ragioni risiedono nell'aumento dei tassi di interesse, ma anche dell'utilizzo dei risparmi accantonati durante il periodo della pandemia. "Un autofinanziamento

Trieste è la provincia italiana dove le banche hanno chiuso di più i rubinetti del credito destinato alle imprese. Il dato proviene da una ricerca condotta dall'ufficio studi dell'Associazione artigiani e piccole imprese della Cgia di Mestre e pubblicata nei giorni scorsi. La contrazione, che riguarda tutto il territorio nazionale e fa dell'Italia il paese dell'Unione Europea con il secondo peggior dato, è stata calcolata attraverso l'analisi del periodo tra maggio 2022 e lo stesso mese dell'anno in corso. Un fenomeno scaturito in ragione di numerosi fattori, quali l'aumento dei tassi di interesse e il conseguente utilizzo dei risparmi accantonati durante il periodo della pandemia. Un ricorso all’autofinanziamento che però, secondo i ricercatori della Cgia, "non potrà durare a lungo". 

Tornando ai dati della nostra città, il cosiddetto "credit crunch" ha segnato una riduzione del credito alle imprese del 15 per cento. Il dato parla di una contrazione di 673,8 milioni di euro rispetto al 2022. Nell'anno precedente i numeri presentati dalla Cgia parlano di quattro miliardi e 478 milioni di euro, contro invece i tre miliardi e 804 milioni del 2023 (con il calcolo sempre fino a maggio). Una situazione che, a livello nazionale, ha di fatto contribuito a risultati di bilancio che per le banche vengono definiti "straordinariamente positivi". Al netto delle imposte, le banche italiane hanno fatto registrare quasi 22 miliardi di utili, otto in più rispetto al 2021. "Una situazione confermata anche nei primi sei mesi di quest'anno", scrive la Cgia. Per fare un esempio, la sola Unicredit nei primi sei mesi del 2023 ha totalizzato quattro miliardi e 400 milioni di utili, seguita da Intesa San Paolo con duecento milioni di euro in meno. 

Guardando alle altre province oggetto dello studio della Cgia di Mestre, dietro a Trieste troviamo Aosta, Biella, Savona e Cagliari. A livello regionale Udine è undicesima, con una contrazione del 10 per cento tra le due annualità, Pordenone fa segnare "solo" poco più di 200 milioni di euro in meno (5,9 per cento) e Gorizia che "perde" 32 milioni di euro di crediti, per un valore percentuale che si attesta poco sotto il 3 per cento. In termini assoluti, invece, la città più penalizzata è stata Roma, con oltre cinque miliardi di euro in meno rispetto all'anno precedente. 

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