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Lunedì, 29 Aprile 2024
Come il porto punta a crescere ancora

Molo VIII, trattative per i milioni "romani", si punta a chiudere a settembre

La visita del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso non è servita solo ad inaugurare lo stabilimento della British American Tobacco a Bagnoli o per parlare di Wartsila. Il titolare del ministero, accompagnato da Fabio Scoccimarro e Zeno D'Agostino, ha incontrato Vittorio Petrucco, presidente di Icop, sul potenziamento dell'area. L'idea, come detto più volte da Urso, è quella di far sì che Trieste possa diventare lo scalo della ricostruzione ucraina. Una partita, complessivamente, da poco meno di un miliardo di euro

TRIESTE - La visita triestina del ministro del Made in Italy Adolfo Urso non è servita solamente a tagliare il nastro dello stabilimento della British American Tobacco o a rassicurare i sindacati sulla situazione di Wartsila. Il titolare di uno dei più importanti ministeri nazionali ha incontrati il presidente della Icop Vittorio Petrucco, oggi in prima linea nel potenziamento dell'area portuale. Sul piatto del futuro molo VIII, secondo gli addetti ai lavori, ballerebbero circa 300 milioni di euro che il governo dovrebbe mettere nel progetto. Oltre alle risorse romane, c'è bisogno di investimenti privati che al momento non sono noti. Sul privato nessuno si sbilancia, anche perché la situazione sarebbe in balia di molte variabili.   

La trattativa

Per quanto riguarda il supporto del governo Meloni, non si sa ancora se verranno presi dai fondi del Pnrr o se verranno individuati diversamente. Le trattative sono in corso (i soggetti sono Hhla, Icop e i ministeri delle Imprese e Made in Italy, Ambiente e Infrastrutture) e si potrebbe arrivare, secondo quanto si apprende, ad una svolta a settembre. Se così fosse, ecco che entro la fine dell'anno si potrebbe andare nella direzione di un nuovo accordo di programma per l'area. 

Trieste continua la sua scalata verso il podio dei porti europei

Una volta portata a casa la partita dei 300 milioni governativi ed implementati i traffici portuali, ecco che l'idea di trasformare il molo VIII nello scalo per la ricostruzione dell'Ucraina potrebbe diventare realtà. La strada è lunga (anche e soprattutto perché la guerra, nonostante il fronte interno apertosi in Russia in queste ore, non sembra essere prossima ad una conclusione), ma i giocatori in campo sembrano intenzionati, almeno a parole, a remare dalla stessa parte. "Il nostro obiettivo - ha affermato l'assessore regionale all'Ambiente, Fabio Scoccimarro - ora è quello di far cominciare una nuova storia per l'area, per la città e il Paese. Ho quindi voluto portare il ministro Urso qui affinchè toccasse con mano la realtà e vedesse dal vivo le potenzialità del Porto di Trieste e di un futuro Molo VIII". Insomma, il tema oggi è far sì che il porto di Trieste possa continuare la sua scalata verso il podio degli scali europei. 


 

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