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Lunedì, 29 Aprile 2024
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Piazza Unità d'Italia

"Siamo il grido di chi non ha più voce": in 700 dicono no alla violenza di genere

Al centro della piazza sono stati elencati i nomi delle 106 vittime di femminicidio in Italia nel 2023. Un corteo partito dal consultorio di via San Marco 11, occupato nel pomeriggio di ieri e per tutta la notte dalle attiviste e dagli attivisti di Non Una di Meno. Esposta una lunga fila di fazzoletti fucsia, uno per ogni donna uccisa in Italia dal 2021 a oggi

TRIESTE - "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce". E' lo slogan ripetuto da centinaia di persone nel corso della manifestazione organizzata oggi da Non Una di Meno in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Oltre 700 persone, secondo stime della Digos, si sono riversate in piazza Unità perché piazza Hortis, prevista all'inizio come ultima tappa, non era abbastanza grande per contenere tutti i manifestanti. Al centro della piazza sono stati elencati i nomi delle 106 vittime di femminicidio in Italia nel 2023 davanti a un commosso uditorio. Una folla numerosa e ancora scossa dall'omicidio di Giulia Cecchettin, un uditorio eterogeneo per genere ed età, inclusi alcuni bambini.

IL VIDEO

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Un corteo partito alle 14:30 dal consultorio di via San Marco 11, occupato nel pomeriggio di ieri e per tutta la notte dalle attiviste e dagli attivisti di Non Una di Meno che, insieme al Comitato a tutela dei consultori di Trieste, hanno tenuto aperta la struttura oltre l'orario previsto, per protestare contro l'accorpamento dei consultori programmato da Asugi. Sul posto sono arrivate la Digos e la squadra volante della polizia di stato.

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I manifestanti hanno abbandonato il presidio intorno alle 14:30 per procedere poi verso Campo San Giacomo e si sono quindi incamminati verso via San Michele fino in piazza Hortis, raggiunti via via da un numero crescente di rinforzi. Oltre agli striscioni, è stata esposta nel corso della manifestazione una lunga fila di fazzoletti fucsia, uno per ogni donna uccisa in Italia dal 2021 a oggi.

In piazza Hortis, nel frattempo, si teneva un'analoga manifestazione statica con circa 200 persone, in attesa dell'arrivo del Corteo. Proprio in questa piazza, negli ultimi mesi, erano stati portati via più volte i fazzoletti esposti da Non Una di Meno in ricordo di queste vittime. Tre episodi in poco tempo, l'8 settembre, il 20 settembre e il 15 ottobre, come in una sorta di accanimento vandalico. Sono stati ripristinati oggi, uno per uno, in modo da rinnovare la sensibilizzazione sul tema.  
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Riunite le due manifestazioni in un unico corteo, centinaia di persone si sono riversate in piazza Unità, dove sono iniziati gli interventi. Si è partiti proprio dalla questione dei consultori familiari: "Asugi intende chiuderne due su quattro - ha spiegato una militante di Non Una di Meno -, dimezzandoli e chiudendo le sedi di san Giacomo e di San Giovanni. Lo spazio giovani del consultorio di San Giovanni è già chiuso, sappiamo bene che non si investe in prevenzione nella violenza di genere e l'unica risposta che abbiamo è una risposta militarizzata e di polizia, risposte che stigmatizzano le periferie e cercano di farci credere che la violenza avvenga solo in quartieri poveri. Non è così". E' stato poi rimarcato il "bisogno di prevenzione, di servizi pubblici, gratuiti, diffusi sui territorio. Abbiamo bisogno che vengano finanziati, non con fondi periodici e annuali ma in maniera stabile e programmata, tutti i centri anti violenza del territorio".

Il presidio è continuato a lungo nonostante le rigide temperature, e i manifestanti hanno continuato a esporre i loro cartelli nonostante il freddo pungente. Questi alcuni dei messaggi: "Siamo marea, siamo rivolta, la nostra rabbia, la nostra forza", "Quando esco voglio essere libera, non coraggiosa", "L'uguaglianza inizia con il rispetto" e "Alle donne va rubato il cuore, non la vita".

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