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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'inchiesta

Criminali in fuga tra l'Italia e i Balcani: cronache dal confine, dove i latitanti finiscono in trappola

Le comunicazioni ufficiali da parte dei Carabinieri per quanto riguarda il 2021 parlano chiaro. A seguito di lunghe latitanze l'anno scorso sono scattati poco meno di 60 arresti. L'identikit del condannato: rumeno, ha 39 anni, con sentenza a suo carico per furto o rapina. A Fernetti non transitano solo criminali in fuga. Dentro ai movimenti finiscono anche passeur e ladre bulgare travestite da turiste. Il reportage

Nell'ultima settimana il confine alle spalle di Trieste è teatro del massiccio esodo di donne e bambini in fuga dalle bombe ma di solito la frontiera orientale d'Italia rappresenta la porta attraverso la quale i Balcani si affacciano sul mondo occidentale. Lungo l'ex cortina di ferro da sempre passa un po' di tutto: persone e sogni, merci e speranze. La linea che separa il mondo latino da quello slavo, al di là delle suggestioni letterarie che provocano curiosità nei forestieri e scetticismo nei residenti, ha pochi ma precisi filtri. La tecnologia ha fatto passi da gigante, anche e soprattutto nell'attività investigativa delle forze dell'ordine che vengono chiamate a mettere in campo i cosiddetti controlli di retrovalico. Le banche dati di oggi permettono controlli un tempo impensabili e l'incrocio delle informazioni dà la possibilità di intervenire in maniera tempestiva. E' il caso delle sentenze definitive emesse dalla magistratura italiana. Una volta giunti a condanna - e se il condannato non si muove - il dado è tratto; se scappa da qualche parte, al contrario, tocca inseguirlo.   

Donne e bambini in fuga dalle bombe: chi arriva in Italia

I numeri ufficiali del 2021

Nel corso del 2021 il Comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri ha rintracciato poco meno di 60 latitanti, dando esecuzione ad altrettanti ordini di carcerazione emessi da svariate procure. "La provincia di Trieste - così un militare - è piccola e sulla base di determinate informazioni si ha la possibilità di intercettare molti criminali. Più controlli vengono eseguiti sulla frontiera e più latitanti puoi fermare. L'immagine potrebbe essere quella del pescatore che getta la rete nel punto in cui il fiume si restringe. Ogni pesce che passa finisce in trappola". Nella geografia dei valichi bisogna fare qualche distinzione. Rabuiese e Pese sono certamente importanti, ma è Fernetti quello dove la "pesca" assume caratteri significativi. 

L'identikit del latitante

La maggior parte dei latitanti arrestati dai carabinieri (dove una grossa fetta di lavoro è svolta dalla Compagnia di Aurisina) è di nazionalità rumena. Qual è l'identikit del criminale che finisce nell'imbuto? Ha 39 anni, è stato condannato per furto, violenza privata o rapina, e solitamente ha commesso il reato tra la Lombardia, l'Emilia Romagna o il Veneto, qualche anno prima. Dal punto di vista dei reati pesano anche lo sfruttamento della prostituzione, l'estorsione, la violenza sessuale ma anche le minacce o lo spaccio di droga (seppure quest'ultimo non incida particolarmente). Il transito lungo questa frontiera avviene sia verso l'est che verso l'occidente. Più del 90 per cento dei latitanti arrestati è stato fermato in occasione del controllo di un autobus di linea. Dai Flixbus fino ai torpedoni che vanno avanti e indietro dalla Spagna alla Moldavia o dalla Romania alla Francia, il flusso di pullman e furgoni è inarrestabile. 

In città come turiste, rapinano un'anziana in pieno centro

I controlli e le criticità

Dal punto di vista dei controlli non tutto è facile. In Italia entrano continuamente criminali e persone condannate. Alcuni hanno bisogno di nascondersi e per farlo cambiano d'identità nel corso del tempo. Molti di essi possiedono passaporti falsi o, più in generale, numerosi alias. Nel novembre del 2021 il Radiomobile di Aurisina ha messo le manette ad un montenegrino di 55 anni, ex componente di una banda di raipinatori. I colpi, assieme agli altri membri, li aveva messi a segno in Veneto e Lombardia, tra il 2009 e il 2014. Nella banca dati dell'Arma gli alias con cui era conosciuto erano ben dieci. Ma non ci sono solo i laitanti. Il confine tra Italia e Slovenia viene attraversato anche dai trafficanti di esseri umani, oppure da professionisti del crimine che si mascherano dietro residenze fittizie, molto spesso inesistenti. L'11 agosto del 2021 due giovani bulgare (domiciliate in Inghilterra, rispettivamente di 30 e 21 anni) rapinano un'anziana signora. Il luogo è via Ghega, in pieno centro. Per la legge non sono latitanti, visto che sul loro conto non pende alcun decreto di condanna. Hanno scelto Trieste. Ufficialmente sono arrivate come turiste. Hanno passato un confine a bordo della loro automobile. Una delle miglaiia, una tra le tante che ogni giorno oltrepassano la frontiera. 

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