Squalo elefante di otto metri in golfo, l'avvistamento è eccezionale
La segnalazione è giunta ai tecnici della Riserva marina di Miramare nella serata di domenica scorsa. L'autore del video ha però negato l'autorizzazione a pubblicare le immagini. L'ultimo avvistamento nelle acque del golfo di Trieste è avvenuto nel 2015. Dopo lo squalo balena si tratta del pesce più grande al mondo. La specie è considerata a rischio.
AURISINA - Uno squale elefante di circa otto metri è stato visto nei giorni scorsi nelle acque del golfo di Trieste. Il raro avvistamento è avvenuto lo scorso weekend. La segnalazione ai tecnici dell'Area marina di Miramare è arrivata nella serata di domenica 10 marzo. Esiste infatti un video e alcune foto che ritraggono il cetorino (anche così chiamato) nello specchio di mare tra Santa Croce e marina di Aurisina. Il video è diventato virale tra la comunità di pescatori e, più in generale, della gente di mare. Nelle immagini (girate a bordo di una imbarcazione) si vede chiaramente lo squalo elefante muoversi molto lentamente. La pinna, secondo i tecnici della Riserva di Miramare e dell'Ogs, è incofondibile. "L'ultimo avvistamento nel golfo di Trieste risale al 2015 - spiega Saul Ciriaco, raggiunto telefonicamente da chi scrive - e quindi possiamo considerare quello avvenuto nei giorni scorsi come raro".
Affascinante e a rischio: tra i misteri delle profondità
La specie
Lo squalo elefante è considerato, dopo lo squalo balena, il secondo pesce vivente più grande al mondo. E' totalmente innocuo e si nutre principalmente di plancton, di alghe e di animali microscopici. La conservazione della specie è considerata a rischio. L'episodio di qualche giorno fa è particolarmente importante dal punto di vista scientifico e conferma la grande biodiversità presente nelle acque del golfo di Trieste. Abbiamo contattato la persona che ha registrato le immagini video, ma non ci è mai stato risposto. Apprendiamo che la stessa persona avrebbe negato l'autorizzazione alla pubblicazione del video agli stessi ricercatori della Riserva di Miramare. Peccato, perché, pur rispettando la decisione dell'autore, in fondo si tratta di un argomento di interesse pubblico e con una valenza scientifica di assoluta importanza.
