"Posto di blocco" del Movimento Trieste Libera all'ingresso del "territorio libero di Trieste"
Tre presidi del movimento guidato da Roberto Giurastante hanno caratterizzato alcuni punti di confine nelle giornate del 15 e 16 agosto scorsi: «Iniziativa lungo i valichi fino al 15 settembre, cioè l'Anniversario dell'indipendenza del Territorio Libero di Trieste»
Il 15 agosto sono iniziati i primi presidi al confine di Stato del Territorio Libero di Trieste. Ad organizzarli il Movimento Trieste Libera, fino al 15 settembre - anniversario dell'indipendenza del Territorio Libero di Trieste -. Questi "posti di blocco" infomartivi sono stati allestiti presso tre ex valichi di confine: «Non si tratta solo di un’azione dimostrativa - afferma il presidente Roberto Giurastante -, ma anche di corretta informazione sull’attuale esistenza di un confine stabilito dal Trattato di Pace del 1947 e rimasto da allora immutato nel versante Nord ovest, quello con la Repubblica italiana. L’attuale confine del Territorio Libero di Trieste si sviluppa sul fronte terrestre per circa 100 Km con la Slovenia e per meno di 10 Km con l’Italia».
Lo scorso weekend i presidi erano: due al confine con l’Italia (foci del fiume Timavo e prima del paese di Medeazza) e uno al confine con la Slovenia (Gorjansko). «Sono stati distribuiti migliaia di volantini multilingue (italiano, sloveno, inglese e tedesco) ai turisti in entrata e in uscita dal Territorio Libero di Trieste - continua il leader del Movimento -. L’iniziativa è molto sentita e partecipata. Tra gli stranieri che passano da queste parti Sloveni e austriaci sono i più informati, i tedeschi meno. Strombazzamenti di clacson. La gente apprezza e saluta i volontari al presidio. Le bandiere alabardate del Territorio Libero di Trieste, per ora occupato dall’Italia, garriscono al vento che preannuncia il temporale estivo. Avanti verso la libertà».
