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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'intervista

"La città è cambiata, ci vogliono prevenzione e presidio del territorio"

Dopo gli innumerevoli e violenti episodi di cronaca dell'ultima settimana abbiamo incontrato l'assessore alla Sicurezza del Comune di Trieste, Caterina de Gavardo: "Dobbiamo evitare che si creino delle zone franche dove non c'è più sicurezza"

TRIESTE - "Bisogna rendersi conto che la città è cambiata, per questo motivo va portata avanti l'opera di prevenzione e il presidio del territorio, affinché non si creino delle zone franche dove non c'è più sicurezza". L'assessore comunale alla Sicurezza Caterina de Gavardo fa il punto sulla situazione complessiva cittadina dopo gli innumerevoli e gravi episodi di cronaca avvenuti nell'ultima settimana. Tra l'ennesimo accoltellamento e le due risse scoppiate a distanza ravvicinata durante la domenica delle palme, l'esponente di Fratelli d'Italia condivide le preoccupazioni dei residenti e indica nel lavoro della polizia locale uno degli strumenti utili per affrontare il problema. 

La locale come braccio operativo sul territorio

"E' il nostro braccio (tra poco anche armato, visto che il processo sarà completato a breve nda) sul territorio e tra le sue fila possiede tantissime professionalità e competenza, che vanno dalla polizia commerciale, ambientale ed edilizia, alle quali vanno aggiunti anche i nuclei interventi speciali e quello antiviolenza". Di recente l'amministrazione comunale ha deciso di puntare molto sulla riorganizzazione dei distretti. "C'è una attenzione necessaria sui diversi rioni della città - così la de Gavardo -, con numerosi temi che vengono presidiati. Le richieste che giungono alla polizia locale sono molto diversificate".

Violenza di genere

Tra la moltitudine di attività un occhio di riguardo viene riservato alla violenza di genere. "Poche polizie in Italia possono esprimere la competenza del nostro nucleo antiviolenza". Da una semplice segnalazione ad un distretto, il personale è in grado di ricostruire situazioni spiacevoli e possibili reati ai danni della persona. Dalla sua introduzione avvenuta nel novembre del 2023, a Trieste sono stati emessi numerosi codici rossi, "frutto" di violenza sulle donne. Il luogo dove avvengono sempre più spesso è l'abitazione. Per la de Gavardo questo problema a Trieste "non è più grande che in altre città. Quello che va sottolineato è che nella nostra città sussiste un grande rapporto tra polizia locale e i cittadini". 

Senza consumo non vi sarebbe neanche lo spaccio

Tra i temi che preoccupano l'opinione pubblica nell'ultimo periodo c'è quello dello spaccio di sostanze stupefacenti. Non è un mistero che il mercato della droga cittadino sia florido. Senza un alto numero di consumatori, infatti, gli spacciatori non lavorerebbero. "Siamo coscienti del disagio che i cittadini stanno vivendo - continua l'assessore -, ma posso assicurare che in ogni episodio di cronaca c'è sempre stato un pronto intervento da parte di tutti, polizia locale compresa". Al fianco dell'assessore, durante l'intervista, era presente anche il vicecomandante della locale, Paolo Jerman. "Accanto alle attività che portiamo avanti ogni giorno, c'è sicuramente l'educazione alla legalità. Bisogna far prendere consapevolezza ai giovani sul cosa si rischia usando o mettendosi alla guida sotto l'effetto di stupefacenti. Anche i nuovi assunti sono stati formati sul tema". 

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L'armanento: come procede l'operazione

Gli ambiti di sensibilizzazione vengono portati avanti "nelle scuole, dove si aiutano i ragazzi a riconoscere le situazioni di rischio. Nei corsi vengono insegnate anche semplicissime tecniche di autodifesa, ma prima di arrivare a ciò bisogna chiedere aiuto alle forze dell'ordine". L'armamento della locale non è ancora finito. Al momento, secondo quanto affermato dalla de Gavardo e da Jerman, un terzo del personale ha completato l'iter. Ad aver ricevuto formazione e l'arma sono il nucleo degli inteventi speciali, la polizia giudiziaria, quella ambientale e, a breve, arriveremo anche al reparto motorizzato e ai distretti" così l'assessore. Nessun colpo è stato esploso. "Auspico che non vengano mai usate - questo il pensiero del vicecomandante -. L'attenzione del comando è quella improntata alla massima sicurezza e alla preparazione degli operatori".

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