Pesca, Uniti per Trieste: «Aiuto a settore, tavolo di lavoro tra Comune e Capitaneria di porto»
Per favorire e rilanciaren la pesca e garantire al contempo produzione di qualità e rispetto dell'ambiente, Uniti per Trieste propone la creazione di un tavolo di lavoro tra il comune e la capitaneria di porto
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima
Trieste e il mare.
Un vincolo plurisecolare tra l'uomo e la natura.
Trieste è il porto, il porto è Trieste. Ma questa non è l'unica attività legata al mare nella nostra città.
Oltre al commercio, allo svago e allo sport c'è anche la pesca. Uno dei più antichi e duri mestieri, da sempre dimenticato e bistrattato dalla politica cittadina, castigato molto spesso da norme imposte dall'Unione Europea.
Per favorire e rilanciare questo importante settore e garantire al contempo produzione di qualità e rispetto dell'ambiente, Uniti per Trieste propone la creazione di un tavolo di lavoro tra il comune e la capitaneria di porto, come già avviene in Sicilia, regione a statuto speciale.
Questo tavolo, sfruttando lo statuto speciale della regione, permetterebbe di portare piccole modifiche ai regolamenti europei.
Modifiche necessarie per evitare sprechi (quintali e quintali di pesce fresco sono rigettati a mare ogni anno), aiutare questo settore con interventi mirati, salvaguardare l'ambiente, individuare i metodi di pesca più adatti ai nostri fondali, salvaguardando le attività dei pescatori e il nostro splendido ecosistema.
Teniamo conto anche che l'estensione della zona franca a tutto il territorio porterebbe notevoli vantaggi al comparto pesca. Questo favorirebbe anche i commercianti, che potrebbero rifornirsi a chilometro zero di pesce fresco proveniente dal nostro golfo, a un prezzo sostenibile e nelle quantità necessarie per sostenere il mercato senza sprechi.
Uniti per Trieste, liberi fare la differenza, anche per chi vive dei frutti del mare.