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Elezioni comunali 2016

Menis (M5S) presenta il programma: lavoro, Ferriera, porto e sicurezza

Il candidato pentastellato ha le idee chiare su come far ripartire l'economia triestina, ma anche su come garantire la sicurezza ambientale e sociale in città

Paolo Menis, candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle, dopo la doppia visita di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, ha presentato ufficialemente il programma in concomitanza con l'inizio della raccolta firme. Molti i temi affrontati, dalla Ferriera al Turismo, passando per Equitalia alla Sicurezza. 

16apr16. paolo menis-2

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Qui sotto il programma elettorale con cui si presenterà alle elezioni.

  • Ambiente: prima di tutto – sempre – la salute dei triestini

I triestini troveranno nella nuova Consulta Ambientale l’organo di garanzia che finora i partiti non hanno mai voluto creare.

Uno dei punti fondanti del programma del MoVimento 5 Stelle a Trieste, pertanto, è la chiusura dell’area a caldo della Ferriera di Servola. Un passo coraggioso per garantire nuovamente un’aria pulita all’intera città.

Ci batteremo inoltre per attuare quel Piano del traffico, colpevolmente dimenticato in qualche cassetto del Comune dall’amministrazione precedente.

Per quanto riguarda le “scovaze” punteremo inoltre a una strategia che definiamo “rifiuti zero” e attiveremo una gestione diretta dello spazzamento.

Nella Trieste a 5 Stelle il verde pubblico sarà finalmente tutelato e valorizzato come nelle grandi capitali europee.

  • Sicurezza Sociale: coniugare sicurezza, accoglienza e lotta a tutte le emergenze

Come mai in precedenza, Trieste avrà l’orgoglio di coniugare sicurezza, accoglienza e lotta a tutte le emergenze. Per questo creeremo un Coordinamento con la Questura, la Prefettura, la Polizia locale e tutte le altre forze dell’ordine per garantire il massimo livello di sicurezza ai triestini e ai turisti in visita nella nostra città. Per essere più vicini ai cittadini, inoltre, potenzieremo la figura del Poliziotto di quartiere.

Per contrastare poi il degrado sociale, che sta colpendo duramente i triestini, sarà garantita sia l’integrazione del sostegno al reddito, sia l’aumento dei contributi regionali alle rette per l’assistenza agli anziani.

Ancora: potenzieremo l’Agenzia per l’affitto per risolvere l’emergenza abitativa, una piaga per giovani, coppie e single e daremo vita a un sistema dedicato al recupero alimentare per dare una mano a chi si trova in difficoltà.

  • Rilancio economico: invertire una deriva inaccettabile

Nella nostra città – nel ricchissimo Nordest – 28 giovani triestini su 100 sono senza lavoro. Disoccupazione che, a livello generale, nel 2015 ha toccato quota 8,1%. La prima amministrazione a 5 Stelle a Trieste metterà in campo tutte le sue forze per invertire una deriva inaccettabile.

Sarà dato un vero sostegno all’imprenditorialità e alle startup innovative, sarà difeso il piccolo commercio – come solo il MoVimento 5 Stelle ha saputo fare negli ultimi anni in Italia – e saranno incentivati i laboratori di fabbricazione digitale.

Trieste ripartirà puntando sulla mobilità sostenibile e accessibile, sulla decrescita energetica e sul supporto a forme di economia alternativa. E utilizzando il Punto franco internazionale, che i partiti hanno sempre ritenuto un fastidio, un odioso ostacolo alle speculazioni edilizie che qualcuno spera di realizzare in Porto vecchio. Punto franco internazionale che sarà un volano economico per tutta la regione.

  • Turismo, cultura e sport: una strategia turistico-culturale

Per troppo tempo settori strategici come il turismo e la cultura a Trieste sono stati gestiti con improvvisazione, superficialità e poca professionalità. La rinascita della città passerà invece attraverso l’ideazione partecipata di una seria strategia turistico-culturale.

Un percorso – mai intrapreso prima – che porterà il Comune di Trieste a 5 Stelle ad avere un’unica area amministrativa espressamente dedicata a questi due settori. “Turismo” e “Cultura” diventeranno parole chiave per fare di Trieste un centro sempre più conosciuto e apprezzato. Saranno gettate, così, le basi per ospitare finalmente un grande evento culturale da tenersi ogni anno, un evento di respiro internazionale che manca a Trieste da troppi, troppi anni.

Tra gli obiettivi anche la rinascita del Festival dell’Operetta, la realizzazione concreta del “Museo della Bora e dei venti“, un progetto che tutte le amministrazioni di destra e di sinistra – incredibilmente – hanno sempre snobbato. Questa città ha anche molto da raccontare della sua storia, per questo vogliamo aprire un museo dedicato a Trieste, che ne valorizzi tutti gli aspetti.

Trieste, infine, è da sempre una città sportiva. Per sostenere i tanti movimenti sportivi saranno completate tutte le strutture sportive in fase di ristrutturazione e rimaste finora impantanate a causa della burocrazia e della incapacità della politica locale.

  • Riorganizzazione del Comune: eliminazione degli sprechi e riorganizzazione

Taglio drastico dei costi della politica, eliminazione degli sprechi, riorganizzazione della macchina amministrativa, lotta alla burocrazia inutile. Sono queste le parole d’ordine che il MoVimento 5 Stelle porterà, a tutti i livelli, dentro il Comune di Trieste. Azioni concrete che faranno risparmiare al Comune decine di milioni di euro che saranno utilizzati per migliorare le condizioni di vita dei triestini.

Inoltre sarà potenziato il Servizio di progettazione europea e sarà accentrato l’Ufficio contratti e appalti, ma nasceranno anche nuovi progetti come il “Punto di soccorso anti-Equitalia” e il “Servizio Sos pronto intervento” per verificare in tempi rapidissimi le situazioni di disagio, i disservizi, il degrado diffuso in cui sta precipitando la nostra città.

Il Comune a 5 Stelle sarà un Comune al fianco delle persone in difficoltà e delle famiglie, e il potenziamento dei Servizi educativi sarà il segnale tangibile del cambiamento rispetto a tutte le amministrazioni che finora hanno governato la città.

Infine, per affrontare in modo condiviso i problemi maggiormente sentiti dalla cittadinanza introdurremo il referendum propositivo senza quorum e il Bilancio partecipativo, uno strumento indispensabile per dare sostanza al principio – troppo spesso solo di facciata – della trasparenza amministrativa.

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