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Castello gonfiabile di sei metri divelto dalla bora: recuperato dalla Polizia (VIDEO)

E' successo a Portopiccolo lunedì 9 agosto. Intervenuta la Polizia con le moto d'acqua. Gli agenti hanno anche soccorso due persone a bordo di un motoscafo alla deriva martedì al villaggio del pescatore

Il castello gonfiabile di Portopiccolo, un'enorme struttura di sei metri per quattro, è stato divelto dal forte vento di bora per poi finire sui vicini impianti di miticoltura. È accaduto sabato 6 agosto ma il recupero è avvenuto linedì 9. La bora e il maltempo dei giorni scorsi hanno impegnato gli operatori nautici della Polizia di Stato a bordo delle moto d’acqua, sia in questa occasione che per un'operazione di salvataggio martedì 10. In questo caso sono stati portati in salvo gli occupanti di un motoscafo alla deriva. 

Il primo intervento è avvenuto lunedì pomeriggio, nello specchio acqueo antistante la baia di Portopiccolo, per il recupero dell'enorme castello gonfiabile che, trasportato dal forte vento e finito in mare, si era fermato temporaneamente nei pressi dell’impianto di miticoltura. Vani sono stati i tentativi di recupero del gonfiabile da parte di altre imbarcazioni che, con estrema difficoltà, hanno tentato di recuperare l’oggetto in argomento, rischiando di attorcigliare le cime di traino sulle eliche e di scarrocciare verso riva. Gli specialisti della Polizia di Stato, invece, grazie alla propulsione ad idrogetto delle moto d’acqua e alla professionalità degli operatori, prevenendo l’affondamento e contrastando la resistenza idrodinamica del gonfiabile, sono riusciti a portarlo a riva senza causare ulteriori danni.

Moto d'acqua Polizia di Stato-2

Il secondo intervento, invece è avvenuto martedì mattina, nei pressi del Villaggio del Pescatore, ove gli agenti hanno notato due persone a bordo di un motoscafo che chiedevano aiuto. Una volta raggiunti, hanno appreso dall’anziano comandante del natante che una cima si era avvolta all’elica e che il motoscafo era alla deriva, privo di governo. I poliziotti esortato pertanto il proprietario della barca a calare l’ancora e poi, mentre uno di essi si occupava delle segnalazioni ai naviganti, l’altro operatore si è tuffato e, in apnea e con l’ausilio di un coltello, ha ripristinato il funzionamento della propulsione entro-fuoribordo del natante.

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