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Double Room, da venerdì al via "Stagione di caccia": collettiva di 8 artisti sloveni

Ampia collettiva dedicata alle recenti ricerche visive di 8 artisti sloveni accomunati dall'interesse per il tema della caccia, declinato sempre in maniera ironica, critica o grottesca

4 novembre > 16 dicembre 2016

DoubleRoom arti visive, via Canova 9, Trieste 

STAGIONE DI CACCIA / Sezona lova

opere di Uroš Acman, Andrej Brumen Čop, Aljaž Celarc, Jasmina Cibic

Mitja Ficko, Mito Gegič, Svetlana Jakimovska Rodić e Vladimir Leben

a cura di Denis Volk

in collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Slovenia di Trieste e il Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia

con l'adesione della Casa dell'Arte di Trieste

Venerdì 4 novembre alle ore 18, al DoubleRoom arti visive di Trieste inaugura "Stagione di caccia / Sezona lova", un'ampia collettiva dedicata alle recenti ricerche visive di 8 artisti sloveni accomunati dall'interesse per il tema della caccia, declinato sempre in maniera ironica, critica o grottesca. La mostra, curata da Denis Volk, presenta le opere di Uroš Acman, Andrej Brumen Čop, Aljaž Celarc, Jasmina Cibic, Mitja Ficko, Mito Gegič, Svetlana Jakimovska Rodić e Vladimir Leben, e gode della collaborazione del Consolato Generale della Repubblica di Slovenia di Trieste e del Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia, nonchè dell'adesione della Casa dell'Arte di Trieste e della partecipazione di Jasna Merkù per le traduzioni dei testi.

"Gli animali e la caccia sono, dai tempi più remoti, parte della vita dell'uomo. Nel subconscio collettivo, la caccia detiene un ruolo importante per il legame con gli istinti primordiali della sopravvivenza e i forti sentimenti a essa correlati. La mostra "Stagione di caccia / Sezona lova" è solo una rappresentazione parziale della presenza della caccia nell'arte contemporanea. Le opere e gli approcci degli artisti sono infatti molto diversi, il tema trattato contempla così anche i sentimenti, la ricerca storica, i contenuti simbolici e la critica della società. Ad accomunare le opere è il comunicare attraverso "materiale di caccia", nelle opere ritroviamo infatti animali, trofei, parti di animali o tradizioni legate al mondo della caccia.

Nei tempi odierni nutriamo un rapporto diverso rispetto al passato nei confronti degli animali selvaggi e della caccia. Nel passato si cacciava per sopravvivere, gli animali (selvaggi) rappresentavano fonte di nutrimento e di altri materiali, oggi invece la caccia viene regolamentata dalle leggi come attività commerciale. Gli uomini hanno già rappresentato anche in passato e per i più svariati motivi, sia gli animali che la caccia, il più delle volte per ammirazione, per motivi magici o come preparazione alla caccia e raffigurazione della caccia e degli animali cacciati. Importanti testimonianze delle tradizioni popolari e della tradizione culturale legata alla caccia, sono i tipi e le tecniche di caccia, gli utensili per cacciare, gli usi e i costumi, l’utilizzo della cacciagione, la culinaria, ma anche l'arte della caccia: figurativa, musicale e letteraria, che spesso caratterizzano zone circoscritte o molto estese.

Per i cacciatori, già dai tempi remoti, le parti degli animali scuoiati o gli animali interi, rappresentano i trofei, e cioè un riconoscimento o premio per il buon esito della caccia. I trofei mantengono così vivo il ricordo per i meriti conseguiti come cacciatori; li preparano con cura, li collezionano e li mantengono con cura. I trofei di alcuni animali in particolare, sono più apprezzati per il pericolo, la rarità, le dimensioni e la difficoltà nel cacciare questi animali. Diversi animali hanno un posto di rilievo nei racconti e nelle credenze popolari che venivano trasmesse da generazione in generazione, ed è divenuto parte della simbologia nazionale, culturale e dell'identità.

Gli artisti contemporanei si rendono conto di questa tradizione legata al mondo della caccia, ma molti di loro sono fortemente critici per le modalità in cui gli animali vengono uccisi dai cacciatori, in quanto non cacciamo più per sopravvivere e il più delle volte esclusivamente per acquisire trofei.

Il mondo degli animali selvatici e della caccia è in un certo senso simbolo del mondo umano, rappresenta la critica della società contemporanea, dei suoi valori e i suoi desideri, soprattutto il desiderio di dominare, conquistare e sottomettere. Le opere in mostra richiamano così l'attenzione sui problemi del nostro tempo come il consumismo, l'alienazione, la mancanza di compassione, ma allo stesso tempo però ci comunicano che del bene è rimasto, e va coltivato."

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