Att. produttive: Bini, al via azioni per internazionalizzare le pmi
Trieste, 1 mag - Centomila euro vengono messi a disposizione
dalla Giunta regionale nel 2021 per l'internazionalizzazione
delle imprese regionali sui mercati esteri in attuazione
all'articolo 58 della legge SviluppoImpresa.
Lo stabilisce una delibera approvata dall'Esecutivo regionale su
proposta dell'assessore alle Attività produttive Sergio Emidio
Bini che delinea le iniziative da adottare e i soggetti attuatori.
Si punta sui comparti manifatturieri più fortemente vocati
all'internazionalizzazione e colpiti duramente dalla pandemia,
ovvero i cluster Comet (metalmeccanica) e Legno Arredo Casa, per
favorirne la ripartenza. Le azioni previste consistono nella
trasmissione delle competenze e delle conoscenze specifiche alle
filiere e alle imprese, attraverso le Relazione internazionali e
a Finest con lo Sportello Sprint, e nel supporto al tessuto
imprenditoriale per la partecipazione a nuove manifestazioni
fieristiche digitali e per l'approccio all'export digitale
mediante l'utilizzo di piattaforme dedicate all'e-commerce.
"La risposta alle esigenze di internazionalizzazione delle nostre
imprese, specie delle piccole - ha rilevato Bini -, viene così da
un approccio integrato rispetto alle difficoltà per le pmi di
affrontare i mercati esteri. Utilizziamo le politiche di
promozione dell'Amministrazione regionale e gli strumenti
istituzionali a disposizione, creando un sistema sinergico in
grado di essere all'altezza della sfida globale resa ancor più
complessa dall' emergenza pandemica. Credo sia importante
sottolineare - ha aggiunto l'assessore - che a pochi mesi
dall'approvazione di SviluppoImpresa con questa delibera si dà un
segnale concreto alle imprese impegnate nella ripartenza".
Il provvedimento tiene conto di alcuni dati statistici: in Friuli
Venezia Giulia le società di capitali rappresentano circa il 24%
della totalità delle forme societarie e queste producono
all'incirca il 43% del valore aggiunto regionale; il 71% del
tessuto produttivo è dato da micro-imprese, a fronte di un 20% di
piccole, di un 6% di medie e di un 1% di grandi.
ARC/PPH