Fusilâz di Cercivento: Fedriga, lo Stato restituisca loro giusto onore
Tolmezzo, 26 mag - "Dopo un secolo il Friuli Venezia Giulia,
nella sua gente e nelle sue istituzioni, ha preso compattamente
posizione affinché ai fucilati di Cercivento venga reso il dovuto
onore. L'auspicio è che, in concomitanza con l'anniversario del
prossimo autunno, possa ripartire l'iter parlamentare a difesa di
tutti quelli che vennero uccisi".
Queste le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, che ieri sera hanno raggiunto il pubblico
che ha gremito il cinema David di Tolmezzo per la prima
proiezione del film-documentario "Cercivento, una storia che va
raccontata", realizzato dall'Ufficio stampa e comunicazione della
Regione Friuli Venezia Giulia - Agenzia Regione Cronache, in
collaborazione con il Comune di Cercivento.
Parole forti, quelle di Fedriga, che non ha esitato a definire la
fucilazione dei quattro alpini italiani avvenuta il 1 luglio 1916
"un'esecuzione mascherata da giustizia".
Fedriga ha affidato il suo pensiero ad un lungo video messaggio,
dal momento che, in concomitanza alla proiezione del film, era
impegnato a Trieste per la serata di assegnazione del premio
Luchetta, "altra iniziativa che funge da monito contro l'orrore
delle guerre che oggi insanguinano il mondo".
Il governatore ha ricordato come proprio il Friuli Venezia
Giulia, nelle contraddizioni che il primo conflitto mondiale
impose ai popoli europei, "subì devastazioni e lacerazioni,
superiori a qualunque altra parte di Italia".
Per questo, ha rimarcato Fedriga, "la Regione oggi sa che la pace
è la precondizione per il suo presente e per il suo futuro; una
pace che veda l'incontro e la proficua collaborazione tra popoli
che nel '15 - '18 furono mandati allo scontro e al massacro". Da
qui l'auspicio del governatore affinché il documentario possa
contribuire al superamento dei conflitti.
Alla prima ha preso parte anche l'assessore regionale alle
Finanze e patrimonio, Barbara Zilli, che nel corso della scorsa
legislatura, in veste di consigliere regionale, si era fatta
promotrice di una mozione, accolta all'unanimità dall'Aula, per
ribadire la necessità di riabilitare la memoria dei quattro
alpini ingiustamente fucilati e proporre a questo scopo
l'indizione di un concorso di idee riservato agli studenti delle
scuole secondarie di secondo grado del Friuli Venezia Giulia per
la scelta del testo da incidere in una targa commemorativa.
Un'iniziativa che, avendo ottenuto anche un sostegno finanziario
nell'ultimo bilancio regionale, verrà realizzata in questo
mandato, come ha assicurato Zilli. Per l'assessore, eletta in
Carnia, "il film racchiude il senso di cosa dovrebbe essere una
comunità quando fa memoria dei suoi morti, ovvero una comunità
unita che va oltre le diversità politiche e gli steccati
culturali per dare memoria e riabilitazione a chi ha servito la
Patria senza sconti".
Per questo anche Zilli ha accolto con un plauso l'attività
documentaristica della Regione, cosciente che "i segni della
storia sono vivi, se vivo è il ricordo che i nostri giovani
possono avere di questi fatti, trasmettendoli alle generazioni
che verranno come patrimonio comune".
Alla proiezione erano presenti in sala anche il sindaco di
Tolmezzo, Francesco Brollo, il sindaco di Cercivento, Luca
Boschetti e il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, oltre ad
alcuni consiglieri regionali e rappresentanti di associazioni e
istituzioni locali. Presenti anche gli attori Massimo Somaglino e
Riccardo Maranzana, voci narranti del film, l'autore teatrale
Carlo Tolazzi, lo sceneggiatore del documentario Luciano Santin
ed il regista Giorgio Gregorio, assieme al pronipote di Silvio
Gaetano Ortis, il cui nome ieri ha fatto da eco silenziosa alla
proiezione assieme a quello degli altri tre alpini assassinati,
Giovan Battista Coradazzi, Angelo Primo Massaro e Basilio Matiz.
ARC/SSA/Red