Regione: Roberti, più scambi conoscenze con soggetti diritto
Trieste, 25 mag - "Sono convinto che sia utilissimo condividere
in futuro con i soggetti di riferimento nel campo del diritto e
della giustizia amministrativa la trattazione di temi che
corrispondono alle esigenze della Regione".
È il messaggio che l'assessore ad Autonomie locali, Sicurezza e
Politiche comunitarie del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo
Roberti, ha rivolto a Trieste, nel palazzo della Regione, al Tar
regionale, all'associazione degli Avvocati amministrativisti e al
mondo accademico del territorio (in questo caso l'Università di
Udine), organizzatori del convegno "Cure all'estero? Per un
servizio sanitario pubblico transfrontaliero nell'Euroregione
Nord Adriatico".
"Non intendiamo limitarci a ospitare convegni importanti come
questo - ha osservato Roberti, intervenendo nell'assise - ma
avviare una collaborazione che porti a uno scambio di conoscenze
condivise su un'ampia gamma di temi che si riflettono sulla vita
dei cittadini, come la sanità".
Il convegno, condotto da Umberto Zuballi, già presidente del Tar
Fvg, conta su relatori provenienti da Italia, Slovenia e Croazia.
Come ha spiegato Marcello Fracanzani, docente dell'Università di
Udine e giudice della Corte di Cassazione, "lo scenario è la
creazione nell'area dell'Euroregione altoadriatica di un sistema
di cure sanitarie transfrontaliere a costi sostenibili e qualità
eccellente, capace di ottimizzare i presidi esistenti". A titolo
di esempio, ha detto Fracanzani, "diventa più facile investire in
impianti costosi negli ospedali d'area quando si fa riferimento a
un bacino più ampio composto da almeno 3 milioni di pazienti
italiani, sloveni e croati".
Proprio nel corso del convegno, la presidente del Tar Fvg, Oria
Settesoldi, ha reso noto che "il Tar ha ottenuto il beneplacito
formale del Consiglio di presidenza della giustizia
amministrativa a entrare a far parte della costituenda
associazione che porterà avanti lo studio comparato di diritto
amministrativo tra Italia e Paesi confinanti".
Se i presupposti normativi per la sanità transfrontaliera
risiedono, come ha ricordato Marcella Gola dell'Università di
Bologna, nei principi della libera circolazione delle persone e
dei servizi, il professor Leopoldo Coen dell'Università di Udine
ha osservato che il Friuli Venezia Giulia è in una posizione
favorevole grazie all'autonomia del proprio servizio sanitario
regionale, cui si aggiunge l'ampia autonomia goduta per statuto
dalle Aziende di assistenza sanitaria che consente loro "di
stipulare accordi direttamente con aziende d'oltre confine".
Coen si è soffermato sull'esperienza del punto nascita di Nova
Gorica, che fa da riferimento anche per i pazienti di Gorizia, e
in generale alla sperimentazione della sanità transfrontaliera
isontina che, ha evidenziato, fronteggia modelli disomogenei tra
Italia e Slovenia sotto il profilo assicurativo ai fini dei
rimborsi e sotto il profilo dell'accreditamento delle strutture.
Nuovi interventi normativi, in questa fase, sono sconsigliabili
secondo Coen, perché "spesso imputiamo alle leggi ciò che in
realtà è deficit di organizzazione".
Il convegno odierno ha goduto anche del patrocinio del Comune di
Trieste, rappresentato dall'assessore ai Servizi e alle Politiche
sociali, Carlo Grilli.
ARC/PPH/c