Salute: Riccardi, competenza per responsabilità sanitaria in Rsa
Trieste, 7 dic - "La questione della responsabilità sanitaria
nelle strutture residenziali per non autosufficienti è un tema
sul quale l'Amministrazione regionale interverrà, affinché a chi
andrà a ricoprire questo ruolo siano richieste quelle competenze
mediche che nella fattispecie riteniamo essere necessarie".
Lo ha detto oggi a Trieste in sede di Commissione III del Consiglio regionale il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi nel corso dell'illustrazione del Piano regionale di supporto alla popolazione anziana fragile 2021-2023.
Come ha spiegato Riccardi, in base ai regolamenti attuali la responsabilità sanitaria nelle Rsa è in capo o al legale rappresentante o al direttore della struttura, i quali in buona parte dei casi non hanno alcuna competenza sanitaria in quanto non è richiesta come titolo per ricoprire quei ruoli apicali.
"Risulta chiaro quindi - ha aggiunto il vicegovernatore - che bisogna fare un salto in avanti, affinché in queste strutture, che ospitano persone fragili, ci sia il massimo di garanzie sul piano medico. Questo implicherà un investimento di risorse e una visione che configuri queste strutture non come ospedali, ma come residenze - ha concluso - capaci di erogare un servizio assistenziale di qualità". ARC/GG/al
Lo ha detto oggi a Trieste in sede di Commissione III del Consiglio regionale il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi nel corso dell'illustrazione del Piano regionale di supporto alla popolazione anziana fragile 2021-2023.
Come ha spiegato Riccardi, in base ai regolamenti attuali la responsabilità sanitaria nelle Rsa è in capo o al legale rappresentante o al direttore della struttura, i quali in buona parte dei casi non hanno alcuna competenza sanitaria in quanto non è richiesta come titolo per ricoprire quei ruoli apicali.
"Risulta chiaro quindi - ha aggiunto il vicegovernatore - che bisogna fare un salto in avanti, affinché in queste strutture, che ospitano persone fragili, ci sia il massimo di garanzie sul piano medico. Questo implicherà un investimento di risorse e una visione che configuri queste strutture non come ospedali, ma come residenze - ha concluso - capaci di erogare un servizio assistenziale di qualità". ARC/GG/al