Salute: Riccardi, Regione operativa su recupero tempi di attesa
Approvate dalla Giunta due delibere per accelerare prestazioni e
contrastare flusso pazienti verso altre regioni
Trieste, 2 lug - "Intraprendiamo delle scelte strategiche
importanti, ponendoci due obiettivi che mirano a un'offerta di
prestazioni sanitarie in grado di rispondere alle esigenze dei
cittadini dopo i picchi dell'emergenza pandemica: il recupero
delle liste d'attesa e una strutturata azione di contrasto alle
fughe fuori regione".
Lo ha detto oggi il vicegovernatore con delega alla Salute del
Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, a margine
dell'approvazione da parte della Giunta di due delibere
presentate dallo stesso Riccardi: il Piano operativo regionale
per il recupero delle liste di attesa e l'Accordo triennale
(2021-23) tra la Regione e le associazioni rappresentative degli
erogatori privati accreditati.
Nell'ordine, relativamente al Piano per il recupero delle liste
di attesa, come ha ricordato Riccardi, la pandemia ha comportato
una diminuzione del 24% dell'attività chirurgica programmata, un
meno 16% dell'attività ambulatoriale e tempi più lunghi per le
prestazioni di screening di secondo livello. Da qui l'impegno a
ripristinare i volumi pre-Covid del 2019 in un periodo che va da
giugno a dicembre di quest'anno, mettendo in campo le strutture
della parte pubblica e degli erogatori privati accreditati.
"All'interno di questa dinamica - ha puntualizzato Riccardi - ci
sono da inserire alcuni fattori, tra cui i protocolli di
prevenzione che allungano i tempi di esecuzione delle prestazioni
e il fatto che molti operatori sono impegnati in una campagna
vaccinale massiva".
Tre sono gli strumenti attraverso i quali la Regione si prefigge
di conseguire l'obiettivo del recupero delle liste d'attesa e
parallelamente fronteggiare anche il flusso per le cure fuori
regione: l'assunzione di personale a tempo determinato o di
lavoro autonomo (anche di collaborazione coordinata e
continuativa); l'acquisto di prestazioni aggiuntive dal personale
sanitario dipendente; infine, in via residuale, l'acquisto di
prestazioni extra budget da privato accreditato a fronte di
specifico accordo.
Si accelera quindi sugli interventi di natura oncologica
(mammella, prostata e colon tra gli altri), cardiovascolari (ad
esempio by-pass aortocoronarico) e ortopedici (come protesi
d'anca e ginocchio); per le prestazioni ambulatoriali si punta al
recupero degli esami cardiologici e audiometrici, di endoscopia
digestiva e gli interventi oculistici come la cataratta e le
iniezioni intravitreali. Economicamente si stratta di un
intervento complessivo di 16 milioni di euro, suddivisi tra le
tre Aziende, il Cro di Aviano e il Burlo Garofolo di Trieste.
Per quel che riguarda il rapporto con il privato, relativamente
all'attività ospedaliera accreditata la spesa pro capite in Fvg è
di 54 euro, a fronte dei 111 euro del vicino Veneto e dei 146
dell'Italia; nella specialistica accreditata: Fvg 43, Veneto 68,
Italia 79.
Da qui, come ha sottolineato il vicegovernatore, emerge una
maggiore competitività di altre regioni con relativo esodo di
pazienti che determina anche delle risorse economiche che escono
dalla nostra regione (fatturate da privati extra Fvg a carico
della sanità pubblica regionale), oltre a una perdita di
attrattività delle nostre strutture. In termini economici, nel
2019, su 91 mln di euro di fuga dal Friuli Venezia Giulia oltre
56 sono andati verso il Veneto (62%).
All'interno di questa considerazione, come ha precisato il
vicegovernatore, si colloca il dato che non stiamo parlando di
prestazioni di altissima specializzazione, ma di attività
comunemente erogabili anche in Friuli Venezia Giulia, quali
prestazioni come la cataratta, la diagnostica per immagini o i
ricoveri nella branca ortopedica (protesi).
All'atto pratico le Aziende sanitarie, nell'ambito del progetto
già illustrato nei giorni scorsi a Cgil, Cisl e Uil, potranno
contrattualizzare con i privati accreditati le prestazioni con
elevata lista d'attesa e che incidono sulla fuga extraregionale,
con l'obiettivo di recuperare la spesa privata accreditata che la
Regione paga al privato di altre regioni. Le Aziende sanitarie,
con Arcs (Azienda regionale di coordinamento per la salute) e la
Direzione centrale Salute, monitoreranno i dati delle liste
d'attesa e della fuga; al contempo verificheranno l'efficacia
delle azioni mirate alla riduzione dei tempi per le prestazioni
e, conseguentemente, al contrasto dei flussi fuori regione.
ARC/GG/pph