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Lunedì, 29 Aprile 2024

Perché ci si tatua? Moda, espressione o momento spirituale? Le risposte dei partecipanti al Tattoo Expo

"Una persona si rivolge al tatuatore per tradurre in segni grafici i suoi sogni, le sue paure, le protezioni di cui ha bisogno, i suoi momenti tristi o più belli. Il tatuatore ha una grossa responsabilità, deve spiegare cos'è il tatuaggio. Quando non sai trasmettere tutto questo ecco che fai il tatuaggio per moda o per mercimonio." Queste le parole di Franco Cecconi, storico tatuatore italiano presente con il suo stand al Tatto Expo che si sta svolgendo al Trieste Convention Center questo weekend (11-12 novembre). "Il tatuaggio fondamentalmente è comunicazione", spiega Cecconi. Come ogni linguaggio assume poi forme e significati diversi da persona a persona. La maggiore profondità di un tatuaggio sta nella sua durabilità, dato che resterà impresso sulla nostra pelle per sempre come simbolo di trasformazione e memoria. "Nel momento in cui il tatuaggio non è solo un rituale modaiolo, ma è frutto dalla comunione tra cliente e tatuatore, nasce qualcosa che ti appartiene in maniera assoluta" sottolinea ancora Cecconi.

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