rotate-mobile
Salute e prevenzione

Come riconoscere i disturbi dell’alimentazione in bambini e adolescenti

I disturbi del comportamento alimentare rappresentano una delle più frequenti cause dei problemi in età giovanile. Prevenirli non è facile e implica, per il bambino, uno stile di vita sano. Scopriamo come capire quando il cibo diventa un nemico

Il 15 marzo si celebra la “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla", dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. Questi disturbi, in particolare l’anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata "binge eating", sono un problema di sanità pubblica e oggetto di attenzione sanitaria e sociale per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione (anche nei bambini di 8-9 anni) e per l’eziologia multifattoriale complessa. Ad esserne colpita è principalmente la popolazione femminile con un rapporto tra femmine e maschi di circa 9 a 1, anche se il numero dei maschi è in aumento soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale.

Questi disturbi, se non diagnosticati e trattati precocemente, aumentano il rischio di complicanze organiche rilevanti a carico di tutti gli organi e apparati dell’organismo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico etc.) con rischio di cronicizzazione e anche, nei casi più severi, di mortalità, in particolare per quanto riguarda l’anoressia.

Alcuni dati

I dati più recenti relativi alla Survey epidemiologica condotta a livello nazionale nell’ambito del Progetto “Piattaforma per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme (triplo burden: malnutrizione per difetto, per eccesso e da micronutrienti) finanziato dal Ministero della Salute e conclusosi a febbraio 2021, hanno mostrato un aumento della patologia diffuso in tutto il territorio nazionale e la difficoltà di accesso alle cure in molte Regioni italiane, con gravi conseguenze sulla prognosi. I dati confermano un aumento della patologia di quasi il 40 per cento rispetto al 2019.

I disturbi del comportamento alimentare (o disturbi alimentari) rappresentano una delle più frequenti cause dei problemi giovanili. Si tratta di patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e, solitamente, da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo, ma possono riguardare anche altri tipi di problematiche. Ma come riconoscere e intervenire tempestivamente sui disturbi alimentari dei bambini e dei ragazzi?

Educazione alimentare

Alimentarsi è uno dei bisogni essenziali degli esseri viventi. Nell’uomo, tuttavia, mangiare assume sfumature e aspetti più complessi, in quanto il cibo può essere un’esigenza, un momento di piacere, un atto di socializzazione, un hobby, una fonte di lavoro e molto altro. Inoltre, il modo di alimentarsi e il suo significato variano con il tempo e con l’età. Per il neonato nutrirsi è l’appagamento di un istinto, ma anche il modo in cui costruisce il rapporto con la madre. Crescendo, il bambino inizia a sviluppare gusti propri e a scegliere cosa, come e quando mangiare. Questo aspetto diventa sempre più complesso con il passare degli anni, fino a quando, da atto individuale, il nutrirsi diventa un momento sociale e relazionale. Per questo motivo, i disturbi dell’alimentazione possono non rappresentare solo un momento di difficoltà nell’assunzione del cibo, ma possono anche nascondere problemi di natura diversa.

I disturbi alimentari più diffusi nei bambini

Bambini di età diverse presentano con maggiore frequenza problemi di natura diversa. Tuttavia, i disturbi non risolti della prima infanzia possono trascinarsi nel tempo e continuare a manifestarsi anche in altra forma andando avanti con gli anni. Tra i disturbi alimentari più frequenti legati alla prima infanzia troviamo:

  • il disturbo della nutrizione: in cui il bambino non riesce ad assumere la quantità e la qualità di nutrienti necessarie al suo sviluppo, andando incontro a problemi della crescita;
  • il comportamento “pica”: ossia l’abitudine che hanno alcuni bambini di ingerire sostanze non commestibili, come i sassi o la sabbia;
  • il disturbo di ruminazione: un problema legato a frequenti episodi di rigurgito, da ricollegare però unicamente a disturbi comportamentali e non a malattie, come il reflusso gastroesofageo.

Nei bambini più grandi si riconoscono altri disturbi dell’alimentazione, come:

  • il rifiuto del cibo: quando i bambini rifiutano di alimentarsi in particolari situazioni; 
  • il comportamento selettivo: si ha nel caso in cui il bambino decide di mangiare solo alcuni alimenti, spesso rifiutandosi di introdurne di nuovi (neofobia);
  • la disfagia funzionale: in cui il bambino mostra parziale rifiuto del cibo per paura di vomitare o soffocare, anche se non ha patologie che possano giustificare tale paura.

Poiché alimentazione e relazione sociale sono due elementi in stretto legame tra loro, nei disturbi alimentari dei primi anni di vita il problema potrebbe celarsi non solo nel bambino, ma anche nelle persone che se ne prendono cura, in particolare nel genitore, che può causare o amplificare una problematica più o meno presente.

Come accorgersi del problema e cosa fare?

Nei bambini piccoli, individuare un problema di alimentazione è più semplice, perché i genitori tengono sempre d’occhio cosa e come i propri figli mangiano. Può succedere, però, che la percezione degli adulti risulti alterata, soprattutto quando, ad esempio, si preparano sempre gli stessi cibi per essere sicuri che il bambino li mangi o quando le porzioni proposte sono esagerate rispetto ai reali fabbisogni del bambino. Prevenire i disturbi alimentari non è facile e implica, per il bambino, uno stile di vita e di relazione sano a 360°. È importante affidarsi sempre a uno specialista per intervenire precocemente quando ci si accorge della manifestazione di questi disturbi. Cogliere i primi segnali della presenza di problemi alimentari è molto importante, infatti, mangiare in maniera sbagliata, eccessiva o insufficiente può portare ad alterazioni, anche, importanti legate alla crescita o predisporre a malattie organiche. Inoltre, l’aspetto psicologico e relazionale del problema può, da un lato, essere la causa, dall’altro, diventarne una conseguenza.

Obesità infantile, l'importanza della conoscenza e della prevenzione

A chi rivolgersi a Trieste

L'ambulatorio per i DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) di Asugi (via Guglielmo De Pastrovich, 3 - Parco di San Giovanni - Padiglione G) svolge attività di prevenzione e di trattamento terapeutico dei disturbi del comportamento alimentare. Il servizio è gratuito, di conseguenza non occorre l'impegnativa del Medico di medicina generale per accedervi. Per maggiori informazioni sul servizio visita la pagina web dedicata.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Come riconoscere i disturbi dell’alimentazione in bambini e adolescenti

TriestePrima è in caricamento