Ambiente: Scoccimarro, 400mila euro per emergenza Monte Varda
Sopralluogo assessore a seguito caduta massi su strada Vallone
Doberdò del Lago (Go), 27 nov - Uno stanziamento di 400mila
euro che consentirà di intervenire sul ciglio del Monte Varda a
seguito del distacco di alcuni massi (tre macigni di oltre venti
quintali) che alcune settimane fa sono caduti sulla strada del
Vallone.
Lo ha annunciato oggi a Doberdò del Lago l'assessore regionale
all'Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro, nel
corso di un incontro a cui hanno partecipato il prefetto di
Gorizia, Massimo Marchesiello, il sindaco di Doberdò del Lago,
Fabio Vizintin e alcuni funzionari dell'Anas.
Nel dettaglio, come ha spiegato Scoccimarro, una volta definito
l'intervento bisognerà procedere con un aggiornamento all'Accordo
di programma quadro (Apq) sull'assetto idrogeologico tra la
stessa Regione e il ministero dell'Ambiente. A quel punto, l'iter
per l'avvio dei lavori prevede, dopo il progetto definitivo,
l'espletamento delle procedure autorizzative con le eventuali
prescrizioni, il progetto esecutivo e infine la gara d'appalto.
Sul fronte delle risorse, l'assessore ha confermato una piena
convergenza con il sottosegretario di Stato per l'Ambiente,
Vannia Gavia, con la quale nel corso di un recente incontro è
stato configurato un quadro generale di finanziamenti tra cui
anche quello per Doberdò del Lago.
Per quel che riguarda il cronoprogramma, confidando di non essere
smentito dalle "lungaggini della burocrazia", Scoccimarro ha
parlato di un completamento dell'opera entro il 2019.
L'assessore ha infatti ricordato i tempi e l'efficacia
dell'azione amministrativa messa in campo per risolvere le
problematiche relative alla sistemazione delle sponde del fiume
Livenza, all'altezza di Brugnera, interessate da un importante
fenomeno franoso. "Sulla scorta di quella esperienza - ha
concluso Scoccimarro - confido che anche la tempistica per la
conclusione della parte burocratica che riguarda Doberdò del Lago
sia altrettanto rapida e efficace".
Infine, in considerazione dell'applicazione della procedura di
pubblica utilità, non dovrebbe costituire un particolare ostacolo
il fatto che la parte del Varda soggetta a intervento risulti
essere proprietà di privati.
ARC/GG/fc