"Flash mob al Pedocin tra libertà e normalizzazione di una cultura misogina", la riflessione di una lettrice
La riflessione di una lettrice sulla manifestazione al “Pedocin” di Trieste. "È un tema controverso su cui sto riflettendo da giorni, dopo le posizioni della sindaca di Monfalcone sul medesimo argomento. Vietare, tramite normative create apposta, di andare al mare vestite, probabilmente significherebbe impedire di fatto ad alcune donne (sottomesse a un certo tipo di cultura islamica) di andare in spiaggia, segregandole ancora di più. D’altra parte, manifestare ed entrare in acqua indossando burkini o indumenti non da mare, al presunto scopo di solidarizzare con le medesime donne, non farebbe altro che accogliere e normalizzare non la libertà della donna di vestirsi come vuole (perché la maggior parte di queste donne non è libera di scegliere) ma la prevaricazione di una cultura violenta e misogina. Forse una manifestazione più sensata potrebbe essere quella di esaltare la libertà dai retaggi culturali e dai condizionamenti religiosi (che tanto hanno influenzato anche le nostre regole sul buon costume) esponendosi con i corpi completamente nudi. Christina Sponza"