Novembre: mese dei defunti, il ricordo di Claudio e Graziella genitori di Maurizio Visintin
Il mese di novembre inizia con uno squillo di gioia: la festa di tutti i santi. Il giorno successivo cala un velo di nebbia sull'anima. Siamo chiamati a navigare nel mare della memoria. Siamo in cammino nei sentieri del cimitero e scopriamo volti amati che ci rassomigliano per le loro virtù , per i sogni e i fallimenti, per gli ideali nobili che hanno elevato la loro vita .In questo cammino nei campi della speranza, che sono i nostri cimiteri, fiorisce sulle labbra una preghiera nata da un sentimento di rassegnazione… Sant'Agostino ha scritto che «Coloro che ci hanno lasciato non sono degli "assenti", sono degli "invisibili": tengono i loro occhi pieni di luce fissi nei nostri occhi pieni di lacrime». Molte volte queste verità le professiamo con le labbra, ma sentiamo la mutilazione del loro affetto e della loro presenza. Più abbiamo amate le persone e più sentiamo il dolore per la loro assenza. Ed è proprio in questo straziante dolore che siamo aiutati a scoprire la nostra dignità di persone con la voglia di vivere.
Quante volte ci siamo ribellati davanti a un destino di morte prematura. Quante volte sulle nostre labbra è apparso un gigantesco «perché?». Abbiamo chiesto a Dio spiegazione di queste mutilazioni degli affetti più cari.
«Solo nella luce della festa dei santi possiamo vivere con serenità la memoria dei defunti».
San Francesco chiamava la morte "sorella". La morte non è la fine di tutto: con la risurrezione Gesù ha dimostrato che è il proseguimento di una vita , una vita che è cresciuta con noi durante gli anni e che continua nella ricerca di Dio anche al di là della morte. Attraverso le nostre preghiere, la celebrazione della messa in suffragio facciamo sentire ai nostri cari scomparsi il nostro amore e la nostra vicinanza.
La preghiera di suffragio per i nostri cari defunti è un camminare insieme.
Claudio Graziella genitori di Maurizio Visintin.