"Caro sindaco, lei non capisce il nostro tempo", la lettera di un comitato cittadino
Riceviamo e riportiamo la lettera aperta al sindaco Dipiazza da parte del comitato Lacittàaicittadini.
Caro Sindaco, non millanti un consenso "dei Triestini" che non ha (e che evita di verificare con referendum consultivi...). Solo un quinto della cittadinanza l'ha votata (38.683 cittadini, per la precisione). Possibile che lei non veda la difficoltà dei tempi che ci aspettano? Che la città allagata sarà la nostra quotidianità? Che l'ovovia (fuori norma!) servirebbe solo a far vedere le barchette sottostanti nel Porto Vecchio? Che la Sala Tripcovich è il teatro con la migliore acustica della città? Che il Verde va incrementato e non abbattuto (Pineta di Cattinara, ecc.)? Che bisogna utilizzare gli edifici esistenti e non occupare nuove aree? Che è urgentissimo attivare una produzione energetica dal sole cominciando dagli edifici comunali?
E ancora... Ci fermiamo, perché la risposta è "Sì, purtroppo è possibile", perché lei non vede, non sente, non capisce questi tempi. Ma è "il Nostro Tempo", la nostra città, il futuro di duecentomila triestine e triestini, non suo e della minoranza che l'ha votata (e che forse si aspettava di meglio).
Lacittàaicittadini è nata nel 2021 e ha una pagina Facebook dedicata. Mario Cerne, del comitato direttivo, spiega: “siamo un gruppo nato spontaneamente da comuni cittadini che hanno a cuore le sorti di Trieste vogliamo semplicemente esprimere la nostra opinione, parliamo sempre uno alla volta e poi decidiamo una rotta comune, cercando di dare un contributo costruttivo e propositivo”.
“Questa nostra iniziativa – conclude il Comitato - nasce dal dibattito nato dopo la lettera pubblicata da Paolo Rumiz sul Piccolo, oltre che dalle notizie degli ultimi giorni, tra cui i tre allagamenti in una settimana. Di certo non un fatto casuale, destinato a ripetersi sempre più spesso”.