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Secca smentita di Ina / Istria e Litorale

"Fuga di gas dalla piattaforma affondata a Pola"

A denunciare il presunto episodio è Greenpeace. La replica di Ina, il gestore della struttura che si trova adagiata sul fondale davanti alla città istriana

Altro blitz di Greenpeace. A finire nel mirino degli attivisti questa volta sono la Mol e l'Ina, proprietario e gestore della piattaforma Ivana D, affondata ormai quasi due anni fa al largo della città di Pola, in Croazia. Secondo la storica organizzazione ambientalista, dai tubi fuoriescono bolle che potrebbero far pensare ad una fuga di gas, neanche così improvvisa. Nel video pubblico si notano alcuni sub giungere sul posto dell'affondamento, a decine di metri di profondità, sul fondo del mare Adriatico. "Bisogna agire quanto prima per evitare una catastrofe ambientale". Secca invece la smentita da parte dell'Ina. "Non ci sono perdite di gas - così la nota - monitoriamo regolarmente le condizioni. Se ci fosse una perdita di gas le bolle sarebbero drasticamente più grandi, i subacquei non sarebbero in grado di immergersi". Secondo Ina, le bolle che si vedono nel filmato sarebbero prodotte dalla cosiddette "brombole", gas che si forma a causa della decomposizione della materia organica presente nei sedimenti del fondale. 

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