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L’ADMO FVG Onlus sostiene i laboratori di Tipizzazione Tissutale regionali

Il trapianto di midollo osseo rappresenta, per alcune malattie, l’unica possibilità di guarigione. Tra i donatori compatibili, solo il 20% è un familiare. Le probabilità di trovare un donatore compatibile variano da 1:1.000 ad 1:100.000, a seconda delle caratteristiche genetiche del paziente. 36 milioni nel mondo (di cui 387.000 in Italia) gli iscritti ai Registri Nazionali donatori di midollo. Ma ancora non basta.

L’ADMO FVG (www.admofvg.it) ha come primo impegno statutario quello di sensibilizzare i giovani dai 18 ai 35 anni ad iscriversi al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo quali potenziali donatori di midollo osseo.

Dal 1993, anno di fondazione dell’ADMO FVG, al 31 dicembre 2016 sono stati arruolati nella Regione Friuli Venezia Giulia 13.455 donatori, 117 dei quali sono giunti all’effettiva donazione di midollo osseo/cellule staminali emopoietiche, offrendo ai pazienti affetti da gravi malattie ematologiche una possibilità di guarigione.

Questi risultati sono stati raggiunti anche grazie al contributo che, dal 2002, ADMO-FVG elargisce ai laboratori di Tipizzazione di Trieste e di Udine (sede del Registro Regionale), finanziando due borse di studio all’anno, sopperendo in questo modo alla carenza di personale. I fondi che ADMO FVG mette a disposizione delle Aziende Sanitarie Universitarie integrate sono il frutto di elargizioni di privati cittadini, di società, di istituzioni e delle campagne nazionali ‘Un panettone per la vita’ e ‘Una colomba per la vita’.

In questi giorni ADMO-FVG ha riconfermato la borsa di studio per il Laboratorio di Trieste, assegnandola ad una giovane neolaureata in Tecniche di Laboratorio Biomedico. La borsista, che ha preso servizio a metà luglio, affiancherà il personale del Laboratorio di Tipizzazione Tissutale nell’esecuzione degli esami per accertare la compatibilità tra i pazienti dell’IRCCS Burlo Garofolo e di ASUITS candidati al trapianto di midollo osseo ed i potenziali donatori.

Il Direttore del Laboratorio di Tipizzazione Tissutale di Trieste, dott.ssa Elena Bevilacqua, ringrazia il Presidente Regionale di ADMO-FVG, comm. Giorgio Maranzana, per la borsa di studio che rappresenta un valido supporto all’attività del Laboratorio ed esprime la propria riconoscenza per il sostegno che, da quindici anni, l’associazione dà al laboratorio.

Il midollo osseo è un tessuto dall’aspetto simile al sangue che si trova principalmente all’interno delle ossa piatte, come ad esempio le creste iliache, e nelle estremità delle ossa lunghe del nostro organismo; esso, oltre ad altre cellule accessorie, contiene le cellule staminali emopoietiche (CSE) che danno origine a tutte le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine).

Le indicazioni al trapianto sono molteplici e spaziano dalle patologie onco-ematologiche ai disturbi congeniti del metabolismo, alla talassemia, all'anemia falciforme, oltre che ad alcune malattie autoimmuni ed a certi tumori solidi. Per una buona parte di queste patologie, il trapianto rappresenta l’unica terapia in grado di guarire il paziente.

La procedura di trapianto prevede la raccolta delle cellule staminali emopoietiche da un individuo sano ed il loro successivo trasferimento, mediante trasfusione, nel paziente, previa distruzione del midollo preesistente con chemioterapia e radioterapia.

Le cellule staminali sane, una volta infuse, raggiungono da sole le sedi di propria pertinenza dove, in breve tempo, iniziano a produrre cellule del sangue con le caratteristiche del donatore.

La raccolta delle cellule staminali dal donatore può avvenire o mediante prelievo del midollo osseo dalle creste iliache in anestesia generale o epidurale, oppure mediante una procedura di aferesi che isola le cellule staminali emopoietiche direttamente dal sangue del donatore. Questa procedura prevede la somministrazione, nei cinque giorni precedenti la raccolta, di un farmaco che stimola la mobilizzazione delle CSE dal midollo osseo al circolo sanguigno.

Perché il trapianto abbia successo, il donatore deve essere “compatibile” al ricevente, deve cioè esprimere sulla superficie delle sue cellule alcune proteine che devono essere uguali o il più possibile simili a quelle del paziente, altrimenti si instaurano delle complesse reazioni immunitarie che portano al fallimento del trapianto. L’informazione per la costruzione di queste proteine è contenuta nei geni HLA. Tutti i candidati al trapianto di CSE vengono pertanto caratterizzati per questi geni (tipizzazione HLA), allo scopo di trovare un donatore compatibile.

Il migliore donatore per un paziente è costituito da un fratello che ha ereditato gli stessi geni HLA dai genitori, eventualità che si verifica con una probabilità di 1 su 4. Purtroppo, a causa della scarsa numerosità delle famiglie, solo nel 20% dei casi si trova un donatore in ambito familiare. Nel rimanente 80% dei casi si deve invece ricorrere ad un donatore esterno alla famiglia. Proprio per far fronte a questa necessità, sono nati i registri dei donatori di midollo osseo, che raccolgono, nell’assoluto rispetto della privacy, i dati di milioni di persone sane che hanno deciso di donare gratuitamente ed in forma anonima il proprio midollo osseo. E’ importante che il numero di potenziali donatori di midollo osseo sia il più elevato possibile, in quanto, a causa dell’estrema polimorficità (diversità) del sistema HLA, le probabilità di trovare un donatore compatibile variano da 1:1.000 ad 1:100.000, a seconda delle caratteristiche genetiche del paziente.

Ad oggi, in tutto il mondo, il numero degli iscritti dei diversi Registri Nazionali ammonta a 36 milioni.

In Italia opera dal 1989 il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR, Italian Bone Marrow Donor Registry), che ad oggi conta quasi 387.000 iscritti con al loro attivo 3.566 donazioni (dati aggiornati al 31 dicembre 2016), al quale può iscriversi qualunque persona in buone condizioni di salute, di età compresa tra i 18 ed i 35 anni. Chi desiderasse diventare donatore, lo può fare rivolgendosi ai Centri per la donazione di sangue dei Servizi trasfusionali della Regione.

Qui, il potenziale donatore, dopo un colloquio con un medico per la verifica della sua idoneità a donare, viene sottoposto ad un prelievo di sangue per la tipizzazione HLA. Una volta completata la tipizzazione, i dati del donatore vengono inseriti nel database dell’IBMDR, dove il donatore rimane iscritto fino al compimento dei 55 anni. Qualora il potenziale donatore risulti compatibile con un paziente, viene contattato dal Centro Donatori che accerterà nuovamente la sua disponibilità e la sua idoneità fisica ad un’eventuale donazione e, se la richiesta viene confermata, avvierà l’iter che porta alla donazione effettiva. Ulteriori informazioni sulla donazione di midollo osseo possono essere ottenute consultando il sito dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO, www.admo.it), che è nata con l’obiettivo di informare e sensibilizzare le persone su questo tema.

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