Pandemia e caldo torrido: l'analisi dell'epidemiologo Zorzut
L’andamento dell’epidemia da Coronavirus, assolutamente incalzante, non ha precedenti noti. Il picco del primo trimestre 2022 era inaspettato, mostra un numero di casi assai elevato, conseguenza di una contagiosità sempre maggiore delle nuove varianti. Va aggiunto che, a fronte di 70-90 mila positivi quotidiani al test, sicuramente ce ne sono almeno altrettanti, non rilevati, che non hanno fatto il test, in quanto senza sintomi. In sud Africa, ove è inverno, al momento si assiste ad un incremento dei casi causati da Ba 5. e può essere lo specchio di quanto accadrà nel nostro emisfero a ottobre. Queste varianti hanno una minore capacità di aggredire le cellule alveolari per cui il numero delle polmoniti è molto basso. La novità sono i pazienti “grigi” ricoverati per altre patologie e che poi risultano, a sorpresa, positivi al Coronavirus.
La maggiore trasmissibilità e il maggiore escape immunitario delle nuove varianti potrebbe tradursi in un limitato e transitorio incremento di ospedalizzazioni, quindi aumentando i positivi si accentuano le probabilità che il numero dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva e in quelli ospedalieri Covid aumenti ed in effetti è quanto sta accadendo. La cosa preoccupante è che hanno una capacità infettante di Rt =17-20 simile al Morbillo per cui se c'è un positivo ad un convegno o a una conviviale è in grado di contagiarne altri 20. Inoltre la faccenda bizzarra è che accade in un periodo estivo, quando il Covid dovrebbe essere ai minimi della trasmissibilità. Probabilmente l'euforia del liberi tutti e la voglia di tornare alla vita di prima (basta mascherine, mancato impiego sui mezzi pubblici, assembramenti liberi senza pensieri, viaggi, tamponi salivari fatti a casa e che escono dal computo numerico totale e dai controlli delle aziende sanitarie) oltre alla presenza di 14.000.000 di italiani mai o incompletamente vaccinati è alla base di questa recrudescenza che non lascia ben sperare per i mesi autunnali, con la riaperture delle scuole. dott Fulvio Zorzut, epidemiologo, già Direttore Igiene e Sanità Pubblica di Trieste