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L'ultracentenaria

Maria spegne 109 candeline: è la donna più longeva a Trieste

Maria Capatachi, l’ultracentenaria ospite della Casa di Riposo Ad Maiores di Orpea Italia, si è guadagnata il primato triestino. Un primato che potrebbe essere anche regionale e che, di certo, la colloca nei primi venti posti della “longevità nazionale”

Ha soffiato ieri pomeriggio su 109 candeline, guadagnandosi ufficialmente il titolo di donna più longeva residente a Trieste: nata a Rodi nel 1913, è Maria Capatachi - l’ultracentenaria ospite della Casa di Riposo Ad Maiores di Orpea Italia - ad essersi guadagnata il primato triestino.

Un primato che potrebbe essere anche regionale e che, di certo, la colloca nei primi venti posti della “longevità nazionale”. Al 1° gennaio 2021 (data dell’ultima rivelazione utile), infatti, solo 17 individui avevano raggiunto e superato i 110 anni di età, ed erano tutte donne. Alla stessa data la persona più anziana d’Italia era residente in Lombardia (poi deceduta nel mese di maggio 2022, quasi 20 giorni dopo aver spento 112 candeline). A oggi la persona vivente più anziana in Italia sembra essere la signora  Domenica Ercolani, una donna di 112 anni residente a Pesaro nelle Marche; tra gli uomini il decano si stima sia il signor Tripolino Giannini che, a 110 anni, risiede a Cecina, in Toscana.

L’età della signora Maria, però, è in realtà avvolta dal mistero: “Son nata l’8 febbraio” - continua infatti a ripetere quando glielo si chiede, nonostante la data riportata sui suoi documenti - “ma eravamo isolani”. Di fatto, questa discrepanza potrebbe davvero corrispondere al vero e trovar ragion d’essere – come ella stessa peraltro sostiene – nel fatto che all’inizio del secolo, le nascite avvenute nelle isole del Dodecaneso dovevano essere registrate nel centro anagrafico centrale e spesso, per le possibilità temporali-logistiche familiari o legate alle condizioni climatiche, ciò avveniva diverso tempo dopo l’effettiva nascita.

Immancabili rossetto rosso e smalto

Dato di fatto è che la signora Maria porta la sua età divinamente, qualunque essa sia. Il viso è incorniciato da una folta chioma ormai bianca (anche se continua a chiedere di averla con riflessi mogano) e gli occhi, ormai appesantiti da innumerevoli primavere, si socchiudono quasi del tutto quando sorride, celando quella miscellanea di azzurri e castani che deve aver mietuto molte vittime in giovinezza. Sorride spesso la signora Maria, ma ancor più spesso contagia chiunque le sia accanto con la leggerezza e la spensieratezza delle sue risate senza tempo. Ha una mente lucida e vivace e un’eleganza innata che la rende attenta e simpaticamente puntigliosa verso i dettagli. Qual è la prima cosa che fa il mattino al risveglio? Mettersi l’immancabile rossetto, di un tono freddo ed elegante di rosso, sempre perfettamente abbinato ad uno smalto che corona mani con dita lunghe ed affusolate.

Una vita lunghissima

Un tempo su quelle dita c’era una fede, ma Maria è rimasta vedova giovanissima. A diciannove anni ha seguito a Trieste il marito, ufficiale della Regia Marina Miliare Italiana stanziato in Grecia. Dopo circa quattro secoli di dominio turco, nel 1912, infatti, le isole dell’Egeo vennero occupate dall’Italia e considerate come un’estensione del territorio nazionale con a capo un Governatore; motivo per il quale diverse forze italiane si trovavano in Grecia.
Da quell’unione sono nati due figli, Bruno  (10 aprile 1943) e Laura (il 10 giugno 1944), il giorno in cui Trieste visse il bombardamento di oltre 500 Boeing B17 e B24 statunitensi. “Ricordo che era una bella giornata di sole. Ero felice ed emozionata ma poi, in un attimo, tutti hanno iniziato a correre, non si riusciva a respirare dalla polvere, continuavano a cadere macerie. Mi sono trovata a terra, col portone addosso. Non ho mai avuto tanta paura in vita mia” ricorda Maria. “Ho partorito mentre intorno a me cadevano le bombe”. È stata una vita intensa quella di Maria, che ha attraversato peraltro due guerre mondiali, una guerra fredda e due pandemie; c’era quando è nata a Repubblica Italiana ed ha assistito alla nomina di ben 12 Presidenti e di 10 Papi.

La città  al fianco di Maria

Ad attenderla, ieri pomeriggio, in una sala gremita d’affetto non solo di tutti gli ospiti ed il personale della CDR di Corso Italia, ma anche quello delle molte autorità che le hanno fatto sentire la vicinanza di  tutta la città: non sono mancati gli auguri in rappresentanza del Comune di Trieste da parte dell’assessore alle Politiche sociali Carlo Grilli, né è venuta meno l’emozione dello scambio di qualche parola in greco con il Console Generale Onorario Greco, Marina Kedros Pappas e il Pope della Chiesa Greco Ortodossa, Padre Gregorio. Tanti i regali ricevuti, tra i quali anche un graditissimo riconoscimento ricevuto da parte del Corso di laurea in infermieristica in rappresentanza anche dei molti studenti che proprio all’interno della struttura hanno potuto conoscere l’ultracentenaria.

“È un grande traguardo quello che festeggiamo qui oggi” ha commentato Milla Jani, Direttrice della CDR Ad Maiores e della Clinica- RSA Mademar di Trieste. “Il vero dono non è tanto e solo quello della longevità per Maria, quanto piuttosto quello della sua presenza per tutti coloro che le possono stare accanto: sempre saggia, disponibile e sorridente, Maria racchiude proprio nel suo splendido sorriso il segreto della sua longevità, un sorriso disarmante con cui ha guardato avanti con fiducia e ottimismo a tutte le difficoltà che ha incontrato nella vita. Un sorriso che le auguriamo – e ci auguriamo – ci accompagni ancora per molti anni!”

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