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Negozi “storici” / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Via Mazzini

Il grido d’aiuto della bottega Podrecca: “Tutto al 50 per cento, non riusciamo a pagare l’affitto” (FOTO)

Un negozio di articoli per la casa fornitissimo e dal sapore vintage, fondato nel lontano 1870. Il gestore: "Non riusciamo a pagare l'affitto dopo Covid, guerra e aumento dei prezzi"

C’è una piccola fila, oggi, davanti alla bottega “Podrecca”, da quando il cartello che annuncia il 50% di sconto su tutta la merce ha fatto il giro del web. Una delle poche ‘istituzioni’ del piccolo commercio locale è in sofferenza, strozzata dalla crisi e dalle grandi catene che ormai hanno colonizzato il centro. Un sommesso grido d’aiuto in quel cartello, a cui i triestini stanno pian piano rispondendo. Lo stesso cartoncino color crema e la stessa calligrafia elegante di quell’annuncio li troviamo su ogni singola etichetta di ogni singolo oggetto in vendita, non c’è un prezzo che non sia scritto a mano.

Qui c’è tutto per la casa, anche ciò di cui non pensavamo di avere bisogno, dall’usato al vintage fino a articoli più tecnologici, come la fontana per il cioccolato fuso. E poi gli utensili in argento per sgusciare i molluschi fino ai portaghiaccio con pinze istoriate, per arrivare alle tazze di rame in cui servire il Moscow Mule e le pentole a pressione in acciaio cromato.

“Poca liquidità – riferisce allargando le braccia Carlo Zolia, che col figlio Michele gestisce l’attività – Non riusciamo a sostenere l’aumento dell’affitto e ora ci pentiamo di averlo accettato. Purtroppo durante il Covid non abbiamo avuto i contributi perché il nostro fatturato non si è ridotto del 30%. Abbiamo solo avuto un prestito a fondo perduto ma niente aiuti”.

Problemi che si sono susseguiti in questo biennio, e che si sono aggiunti all’evoluzione del mercato, all’e – commerce e alla grande distribuzione: “Dopo le chiusure e le restrizioni – continua Carlo - c’è stata una ripresa leggera ma a quel punto è subentrata la guerra e l’aumento dei costi, le famiglie non riescono nemmeno a pagare le bollette. Il nostro traguardo era raggiungere i 100 anni, dopo aver superato questa soglia siamo andati avanti soprattutto per affezione, ma è sempre più dura. Ora chiediamo aiuto ai triestini, che finora ci hanno permesso di arrivare fin qua”.

Se a Podrecca il tempo sembra essersi fermato, lo dobbiamo anche a una lunga storia che inizia nel 1870, in cui via Mazzini si chiamava ancora contrada Nuova. Ma è solo nel 1921 che il negozio viene rilevato dalla zia di Carlo, Silvia Podrecca, che lo gestisce fino al 1944, anno in cui, purtroppo, perde la vita sotto le bombe della seconda guerra mondiale. L’attività passa poi di generazione in generazione fino al padre di Carlo, Giuliano, che consegna il testimone al figlio nel duemila. Ancora oggi l’aspetto del negozio ricorda quello delle botteghe di fine ottocento e mantiene parte del mobilio originale. Tra gli scaffali si ha la sensazione di essere a caccia di piccoli tesori, ma anche di essere catapultati in una Trieste che non c’è più. Come un museo che non ha bisogno di pannelli interattivi, solo di un aiuto dagli abitanti della sua città.

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