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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

150 in corteo per le vie di Trieste a favore dell’autodeterminazione del Kurdistan (FOTO)

Paolo de Toni, dell'Organizzazione Libertaria friulana: «Avendo la Germania messo fuori legge lo stesso PKk è ben spiegato perché su tale tematica è scesa il silenzio a livello internazionale, e noi oggi siamo proprio qui per portare tutti a conoscenza di ciò»

Circa 150 persone hanno sfilato oggi per le vie del centro cittadino a favore del Kurdistan. L’evento, partito con il raduno in piazza della Borsa alle 16, è proseguito attorno alle 17 con un corteo che ha visto i partecipanti percorrere tra le altre via Imbriani, piazza Sant’Antonio e via Roma. Numerosi gli striscioni e gli slogan presenti all’interno del colorato corteo, non sono neanche mancate le bandiere.

12set2015.manifestazione Kurdistan (Foto Luca Marsi)

Paolo de Toni, dell’Organizzazione Libertaria friulana e facente parte del Coordinamento Libertario regionale, una delle organizzatrici dell’evento odierno spiega che «ci siamo occupati di Kurdistian in varie occasioni, organizzando per l’occasione diverse iniziative e momenti di confronto su tale tematica. Siamo abbastanza soddisfatti della partecipazione, c'è necessità di far conoscere alla cittadinanza il problema del Kurdistan, l’opinione pubblica non ne sa assolutamente nulla ed inoltre oggi è prevista anche la marcia a favore del corridoio umanitario per Kobane, iniziativa che partirà dal 15 settembre, dove è in atto un grandissimo esperimento di rivoluzione sociale su basi decisamente nuove per quel che riguarda la lotta di indipendenza e di autodeterminazione, dimostrando la volontà dei kurdi di volere restare a casa loro. Di fronte a questa crisi tra Medio Oriente e Afghanistan ad esempio, che stanno provocando centinaia di migliaia di profughi, questa è una lotta di un popolo che lotta perché vuole rimanere a vivere a casa propria. È una lotta che nessuno conosce. Il PKK, partito dei lavoratori curdi, vuole l’autodeterminazione del popolo curdo, che vuole vivere a casa propria in libertà».

«Tale questione – conclude -  è poca conosciuta in quanto c’è un black-out dell’informazione o se ne parlano lo fanno mostrando belle ragazze con in mano un kalashnikov. Avendo poi la Germania messo fuori legge lo stesso PKk è ben spiegato perché su tale tematica è scesa il silenzio a livello internazionale, e noi oggi siamo proprio qui per portare tutti a conoscenza di ciò».

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