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Venerdì, 26 Aprile 2024
Non solo siccità

Valori sopra la norma e acqua contaminata, Generali e Asugi corrono ai ripari

Il caso per l'Azienda sanitaria riguarda una parte della sede di via Farneto dove è stata registrata la presenza di Legionella, mentre le analisi commissionate dal colosso delle assicurazioni per cinque sedi del centro hanno rilevato valori batteriologici capaci di pregiudicarne l'uso alimentare. Acegas: "L'acqua è pulita, nessuna controindicazione". Nell'articolo il parere dell'esperto di laboratorio

TRIESTE - Fuori la siccità, dentro ai palazzi l'acqua contaminata, con interventi per filtrarne il flusso dai rubinetti, macchinette del caffè staccate e dipendenti che, in quei giorni, avrebbero preferito portarsi le bottiglie da casa. In un periodo in cui l'opinione pubblica guarda con apprensione alla crisi idrica, nell'ultimo periodo a Trieste sono state effettuate delle analisi che hanno fatto registrare almeno due casi di contaminazione batterica. Il primo riguarda una parte della sede di Asugi di via Farneto, con il personale che un mese e mezzo fa si è visto vietare l'accesso alla cosiddetta acqua "del sindaco" a causa della presenza del batterio Legionella, mentre nell'altro caso, la notizia investe le Assicurazioni Generali e racconta di "valori batteriologici superiori alla norma" registrati nella sede di corso Cavour. 

La circolare di Generali

Risale a più di dieci giorni fa infatti l'invio di una circolare interna in cui si annunciano, per precauzione e dopo alcuni controlli effettuati nelle diverse sedi del centro, decisioni volte a stoppare immediatamente gli sviluppi del caso. In alcuni punti, così il testo in possesso di TriestePrima, "le prime analisi hanno rilevato valori batteriologici superiori alla norma che se presenti ne pregiudicano l'uso alimentare". Rapidissima quindi la corsa ai ripari da parte di Generali che fa sapere ai suoi dipendenti di aver disposto "ulteriori indagini" per scoprire di più sull'accaduto. Nei punti in cui viene erogata l'acqua, rubinetti e nelle cosiddette vending machine, l'azienda ha provveduto ad installare dei filtri antibatterici assoluti e dei "boccioni" per l'acqua. Interpellata da TriestePrima, l'azienda ha fatto sapere che "si tratta di un intervento precauzionale, non c'è nessuna emergenza e l'acqua si può bere senza problemi". Nella comunicazione non è stato riferito il batterio rilevato durante le analisi.  

Asugi, sede di via Farneto

Leggermente diverso invece il discorso per la sede di Asugi di via Farneto. Qui, secondo quanto apprende TriestePrima, dalle analisi era emersa la presenza del batterio Legionella pneumophila, responsabile di gravi infezioni polmonari che, tra il cinque ed il 10 per cento dei casi, possono portare anche alla morte del paziente. "La quantità di carica batterica rilevata è moderatamente bassa - così il direttore di Asugi, Antonio Poggiana, raggiunto telefonicamente da TriestePrima - e non deve destare preoccupazione. Abbiamo provveduto ad isolare gli impianti di una parte della sede di via Farneto". Secondo il numero uno dell'Azienda sanitaria "la presenza batterica si forma quando c'è poco utilizzo e non viene fatta scorrere l'acqua in maniera frequente. Abbiamo isolato la parte interessata e provveduto alla sanificazione".  

Il commento di Acegas

Coinvolta da TriestePrima, Acegas puntualizza che "l'acqua è pulita e non ci sono controindicazioni. Sul batterio della Legionella possiamo dire che generalmente dipende dalla scarsa pulizia dell'impianto". Nella sede di via Farneto pochi giorni fa è stato fatto un ulteriore sopralluogo. Nell'occasione sono stati effettuati alcuni prelievi per valutare le condizioni dell'acqua. "Tranquillizziamo la popolazione - così Acegas - non c'è nessun allarme o emergenza". Acegas infatti si occupa del monitoraggio e della clorazione delle tubature fino al contatore. Da lì in poi, ciò che accade è "un problema dell'utenza". "Ad oggi il batterio della Legionella viene ricercato quando si parla di rischio biologico" racconta Lorenzo Cergol, amministratore della New Eco, azienda con sede in zona industriale e che si occupa di analisi chimiche, ambientali e alimentari.  

Le analisi chimiche, parola all'esperto

La Legionella, continua Cergol, "la si può trovare nelle acque potabili a causa di una crescita batterica che avviene ad una certa temperatura. Il problema è rappresentato dal forte rischio che, attraverso aerosol, corrono le persone respirando nelle vicinanze. Come laboratorio ricerchiamo costantemente questo batterio e, anche per il fatto che negli ultimi anni le normative in materia sono diventate sempre più stringenti, la loro rilevazione è molto frequente". Secondo Cergol una delle criticità maggiori è quella relativa ai rami morti degli impianti. "Tubature vecchie, dove si può creare un ristagno e dove il batterio può proliferare in maniera quasi incontrollata". Cosa fare quindi per evitare tali rischi e contaminazioni? "Al netto che tutti dovrebbero provvedere abitualmente ad indagini specifiche, vanno effettuati controlli periodici". 

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