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La sentenza

Il killer dei due agenti assolto anche in appello, confermati i 30 anni di Rems per Meran

Nel processo tenutosi oggi 28 aprile la Corte ha condannato Alejandro Meran, attualmente rinchiuso nel carcere di Verona, a trent’anni in una Rems

TRIESTE – La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado con l'assoluzione per non imputabilità e la disposizione di trent’anni di Rems per Alejandro Meran, il killer degli agenti di polizia Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, uccisi il 4 ottobre del 2019 all’interno della questura di Trieste. La sentenza è arrivata nel pomeriggio di oggi 28 aprile, dopo poco più di un’ora e mezza di camera di consiglio. La lettura del dispositivo è stata affidata al giudice Igor Maria Rifiorati. La giornata si era aperta alle 9:30 con la richiesta di una nuova perizia psichiatrica nei confronti del giovane dominicano, richiesta rigettata dalla Corte. "La nuova sentenza di assoluzione dell’omicida dei poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego conferma quanto il SAP aveva dichiarato nella immediatezza della terribile tragedia che aveva travolto la Polizia di Stato e l’intera città di Trieste in quel 4 ottobre del 2019: c’è la forte necessità che la sicurezza e la giustizia in Italia sia diversa da questa. Temevamo che dopo la tragedia si potesse arrivare a questo triste epilogo. Ora è il momento di cambiare, perché risultati simili, è evidente non vengono compresi e condivisi da nessuno". 

"Ormai sono passati quattro anni - continua il Sap -, è un giudizio ponderato e ragionato di chi come gli operatori di Polizia, conoscono le leggi, lavorano ogni giorno nell’ombra per il bene della brava gente, in mezzo a mille difficoltà per quel valore perseguito di giustizia, di verità, di sicurezza. Con questa sentenza lo Stato ha mostrato la sua debolezza e lontananza. Ora bisogna correre ai ripari. Chissà poi lo Stato, quali iniziative, anche di carattere normativo intenderà attivare per casi come questi, anche al fine di prevedere adeguate forme di risarcimento e di rimborso delle spese legali a favore dei familiari degli agenti di polizia vittime di reati violenti durante il servizio e anche nei procedimenti che si concludono con l’assoluzione del reo per ragioni di non imputabilità". 

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