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La denuncia

Grave carenza di personale e aggressioni nei centri civici: la denuncia dei sindacati

Il responsabile di UIL-FPL, Petronio: "A Giugno chiesto un aumento del personale, ma dalla dirigenza del Comune nessuna risposta"

TRIESTE - Rapporti sempre più difficili con l'utenza, sempre più aggressiva sia a livello verbale sia fisico, soprattutto nel Centro civico del Teatro Romano. Grave carenza di personale che provoca un aumento del carico di lavoro, dato l'aumento delle richieste di emissioni di carte d'identità e certificati, che provoca a sua volta l'aumento dei tempi per il loro rilascio. Sono i problemi principali emersi oggi dall'assemblea del personale del Centri civici e dell'Anagrafe del Comune di Trieste, svoltasi alla Camera Confederale UIL.

"Ora per una carta d'identità siamo ad un mese e mezzo circa, e molto spesso le persone al solo sentire queste tempistiche inveiscono o minacciano le operatrici - spiega Maurizio Petronio responsabile di UIL-FPL per gli Enti locali di Trieste -. Abbiamo già richiesto nel mese di giugno in un incontro con la Dirigenza un aumento di personale, in primis per far fronte alle criticità dei centri civici. La risposta dell'ente, in attesa di nuove possibili assunzioni, non c'è stata - sottolinea -. Abbiamo convocato perciò la prima di una serie di assemblee sindacali onde sensibilizzare l'ente a risolvere la carenza di personale. Il fatto delle aggressioni alza il livello della criticità in  cui operano le colleghe dei centri civici e come UIL-FPL è stato già richiesto un incontro urgente con l'assessore al personale". 

Anche per il segretario generale UIL del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, la misura è colma: "Una città che da sempre garantiva ottimi servizi ai cittadini ora si trova in palese difficoltà. Quarantacinque giorni per ricevere un documento che è necessario per una moltitudine di servizi è un periodo di tempo che preoccupa il sindacato - sottolinea - soprattutto nei confronti dei tanti pensionati che spesso si trovano in difficoltà e rischiano di perdere tutta una serie di servizi che il documento d'identità garantisce oltre al grave disagio che viene scaricato sugli operatori". Secondo Petronio, infine, "il  personale che è uscito dalla Polizia Locale sarebbe potuto essere destinato ai centri civici, ma evidentemente sono intervenute altre logiche, e chi poi ne fa le spese sono i cittadini ed il personale di front office", conclude.

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