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Cronaca Piazza Unità d'Italia

Appalto mense scolastiche, l’allarme dei sindacati «Paghe sotto la soglia di povertà»

Presidio in mattinata da parte dei sindacati a seguito dei nuovi appalti al servizio mensa, che prevedono, stando a quanto riferisco dai sindacalisti presenti, ingenti tagli agli stipendi

Presidio in mattinata da parte dei sindacati a seguito dei nuovi appalti al servizio mensa, che prevedono, stando a quanto riferito dai sindacalisti presenti, ingenti tagli agli stipendi.

Donatella Heller (Filcams Cgil Trieste) riferisce che «la Dussmann, vincitrice dell’appalto delle mense scolastiche di Trieste, ha deciso tagli agli stipendi assolutamente inaccettabili sia economicamente che sotto il profilo del servizio offerto all’utenza. Oggi siamo in piazza Unità per sensibilizzare la cittadinanza prima di intraprendere azioni ancora più incisive. I tagli andranno a colpire tanti lavoratori; è stato proposto un taglio del 15% sui quarti livelli, allineare tutti i quinti livelli a 20 ore settimanali ma chi ne risentirà soprattutto saranno i “sesti super”, che già tuttora non percepiscono stipendi particolarmente ricchi. Secondo il nuovo piano dovrebbero passare tutti a 15 ore la settimana, con uno stipendio inferiore a 500 euro mensili. Si creerebbero nuovi poveri, saremmo costretti ad andare dai servizi sociali del Comune per chiedere che ci integrino il nostro stipendio, il nostro reddito. Tale contratto non rientrerebbe neppure negli 80 euro del Governo Renzi. Molte delle lavoratrici sono monoreddito, non hanno il marito per diversi motivi, hanno figli a carico e questi tagli sarebbero davvero drastici e dolorosi per molte di noi».

31gen2016.Presidio appalto mense (Foto Luca Marsi)

«A tutt’oggi – conclude abbiamo avuto solamente l’impegno formale da parte dell’amministrazione comunale di occuparsene. Venerdì il Comune ha avuto un incontro con Dussmann ma ufficialmente l’azienda è rimasta ancorata sulle sue posizioni.  Faremo un ulteriore presidio durante il primo consiglio comunale utile e se Dussmann non modificherà quanto proposto, dichiareremo lo stato di agitazione con conseguenti scioperi e quanto altro possa creare disagio all’amministrazione e a chi ha affidato tale appalto».

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