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Dopo la festa della liberazione

Cerimonia 25 aprile, Rossi si scusa: “Non ci aspettavamo 2mila persone”

Dopo le tensioni e il mancato accesso di alcuni cittadini all’interno del piazzale i consiglieri di opposizione presentano un’interrogazione in aula. Rossi: “Un documento di Global Service indica un massimo di 600 persone”

TRIESTE - L’assessore Rossi porge le sue scuse in consiglio comunale dopo le tensioni alla cerimonia dello scorso 25 aprile alla Risiera di San Sabba. Nel pomeriggio di oggi, giovedì 27 aprile, i consiglieri comunali di opposizione hanno portato in aula un’interrogazione all’assessore alla Cultura in merito alle limitazioni agli accessi all’interno del piazzale in quella circostanza.

Il consigliere Dem Giovanni Barbo ha spiegato che “è stato fortemente limitato l’accesso del pubblico al sito”, e questo ha generato “una comprensibile rabbia e frustrazione nelle persone che ogni anno partecipano alla Cerimonia”. Per questo non sarebbe stata fornita “nessuna spiegazione” e “di tali misure non erano a conoscenza altri componenti del comitato organizzatore della Cerimonia”. Sono stati così chiesti all’assessore i motivi dell’interdizione all’accesso e al parcheggio e della mancata comunicazione con gli altri organizzatori e la cittadinanza. Riccardo Laterza (At) ha poi rilevato altre criticità tra cui il fatto che "lo spostamento dell'area oratori ha precluso gran parte accesso libero" e che "il cordone della Polizia ha precluso accesso principale alla risiera creando un pericolo sia per al di fuori sia all’interno dell’area".

L’assessore Rossi si è pubblicamente scusato, specificando che “non mi aspettavo tanta gente, almeno 2mila persone” e ha assicurato che, nel monumento, sono stati fatti “lavori per 700mila euro e ora ne spenderemo altri 500mila, per cui è in itinere una messa in sicurezza di tutta la Risiera. Abbiamo già realizzato tre uscite di sicurezza”. Al netto degli interventi, ha tuttavia precisato l’assessore, ci sarebbe un documento “riconducibile a Global Service, che indica un massimo di 600 persone” all’interno del monumento. Un limite che è stato tuttavia superato, visto ache altri presenti sono stati fatti entrare su indicazione del sindaco Dipiazza. Il tutto, ha precisato l’assessore alla Cultura, “è stato appesantito dal fatto che, con la pioggia, ci siamo spostati e si è creato un taglio al centro del piazzale. Noi come Comune di Trieste, ci assumiamo le responsabilità”.

Rossi ha poi specificato che “fuori c’era qualcuno che qualche mal di testa alla Polizia lo ha creato” e che “le forze dell’ordine hanno avuto una forma di scetticismo a farli entrare, per questioni di ordine pubblico”. L’esponente della Giunta Dipiazza ha poi illustrato una possibile soluzione per le prossime manifestazioni, con un probabile ampliamento del numero massimo e un contingentamento in gruppi divisi a seconda della diversa portata delle uscite di sicurezza. In conclusione, ha dichiarato Rossi, “la Risiera, come foiba, è un riferimento per le tragedie del ‘900”.

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