rotate-mobile
Chiude un'altra attività storica / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Piazza Carlo Goldoni

Chiusura Cremcaffè: il "balletto" delle gestioni e i mancati accordi con la proprietà

Il locale è di proprietà della Julius Meinl e negli ultimi anni si sono avvicendate diverse gestioni. L’ultima è durata circa due anni, infatti Cremcaffè era stato riaperto nel 2021, dopo una pausa di sei mesi, sotto la gestione da parte della società Trieste Taste. Alla base della decisione ci sarebbero, ancora una volta, costi e affitti alti

E’ nuovamente chiuso il Cremcaffè di piazza Goldoni, vera e propria istituzione per tutti i triestini che ancora ricordano i frappè, l’iconico nastro trasportatore e l’omonima miscela di caffè creata da Primo Rovis dopo un illuminante viaggio in Brasile. Non è la prima volta che il locale chiude e negli ultimi anni si sono avvicendate diverse gestioni. L’ultima è durata circa due anni, infatti Cremcaffè era stato riaperto nel 2021, dopo una pausa di sei mesi, sotto la gestione da parte della società Trieste Taste. Precedentemente era stato gestito dell’imprenditore Raffaele Nicotra (gestore di Via Roma 4, Portizza e Tea Room) e, prima ancora, da Paolo Fontanot della catena “Il Pane Quotidiano”.

Il mancato accordo col "Pane Quotidiano"

Al momento si cercano altri imprenditori disposti a far rinascere uno dei bar più centrali della città e dei numeri di telefono sono affissi alle porte ormai chiuse. Trieste Prima ha tentato di mettersi in contatto con un referente, ma non c’è stata disponibilità a rilasciare dichiarazioni. I “rumours”, tuttavia, imputerebbero la chiusura all’aumento delle spese e a un canone d’affitto non più sostenibile. Una trattativa sull’affitto è stata anche alla base della decisione di Paolo Fontanot di lasciare l’attività nel 2016. In quell’occasione l’imprenditore aveva dichiarato al Piccolo che la scelta era stata operata in accordo con la proprietà, la multinazionale austriaca Julius Meinl. Stando all’intervista in questione, Fontanot avrebbe chiesto una riduzione del canone e del costo del caffè fornito, a fronte di un investimento per la ristrutturazione del locale. Le richieste “non sono state soddisfatte”, da qui l’abbandono del Pane Quotidiano, che comunque prospera a Trieste in nove punti vendita.

Il precedente con la stessa proprietà

La Julius Meinl, che negli anni 90 ha acquisito il locale da Primo Rovis, è proprietaria anche del bar Maggio di Roiano. Nel 2016 il bar era stato preso in gestione dall’imprenditore Federico Ursini della gelateria "In Antartide" in via Giulia, che l’aveva poi abbandonato appena due anni dopo. Ursini spiega al telefono che il problema era un “mancato accordo sugli oneri di ristrutturazione, che peraltro sarebbero spettati alla proprietà”. Il locale è passato poi alla Lora Srl, che lo gestisce dal 2018.

Chi è la Julius Meinl

La Julius Meinl, che dal 1862 è attiva nell’ambito della torrefazione fornisce caffè e tè a ristoranti, bar e alberghi di tutto il mondo ma si definisce ancora un’azienda familiare. Fondata da Julius Meinl I, il più grande torrefattore dell'Impero austro-ungarico e inventore di un rivoluzionario metodo di tostatura, la multinazionale continua ad aprire svariate caffetterie in giro per il mondo, di cui molte a tema letterario. Organizza, nei suoi punti vendita, iniziative culturali famose in tutto il mondo come “Pay with a poem”, in cui viene offerta una tazzina di caffè a poeti in grado di comporre una poesia sul momento. Dal 2019 la Julius Meinl pubblica un rapporto di sostenibilità e ha creato nel 2020 le capsule “Inespresso”, interamente biodegradabili.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiusura Cremcaffè: il "balletto" delle gestioni e i mancati accordi con la proprietà

TriestePrima è in caricamento